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Stati d'animo ai Diamanti. Ebrei, una storia italiana
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A Palazzo Diamanti una mostra molto importante e attesa. “Stati d’animo. Arte e Psiche tra Previati e Boccioni” è la mostra in 0rogramma a Palazzo Diamanti fino al 10 giugno 2018. La mostra esplora quelle tendenze innovative e utopistiche che, tra Otto e Novecento, portarono nell’opera d’arte le vibrazioni emotive e i fantasmi che agitano la coscienza moderna, mettendo in gioco la sensibilità stessa dell’osservatore. All’alba della modernità, quando scienziati e letterati facevano a gara per sondare i più oscuri recessi della psiche, alcuni artisti inquieti e visionari sperimentarono linguaggi visivi inediti, capaci di schiudere i regni dell’immaginazione e del sogno e far risuonare la voce degli stati d’animo. Ne sono protagonisti con i loro capolavori alcuni tra i più originali interpreti della scena artistica italiana tra divisionismo, simbolismo e futurismo, come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Medardo Rosso, Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Umberto Boccioni e Carlo Carrà. In mostra alcune delle loro creazioni più avanzate dialogheranno con opere di grandi esponenti del simbolismo europeo e con testimonianze del dibattito scientifico e culturale del tempo, per condurre il visitatore in un viaggio negli affascinanti territori dell’anima fin de siècle. Il racconto prende avvio nel clima di profondi rivolgimenti di fine Ottocento: l’eco della rivoluzione darwiniana e delle nuove scienze dell’anima contribuisce ad accendere negli artisti l’interesse per l’introspezione psicologica e per le dinamiche dei sentimenti. La mostra è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. Maggiori informazioni al sito www.palazzodiamanti.it. Con la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, allestita al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – Meis, l’ebraismo si apre ai non ebrei e racconta al largo pubblico come la vitale e ininterrotta presenza da oltre due millenni degli ebrei nel nostro Paese abbia dato un contributo fondamentale alla storia e alla cultura italiane. Attraverso oltre duecento oggetti preziosi – manoscritti, incunaboli e cinquecentine, documenti medievali, epigrafi di età romana e medievale, anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti poco noti o mai esposti prima, provenienti dai musei di tutto il mondo – il percorso comunica l’unicità della vicenda ebraica in Italia e testimonia come essa sia parte del Dna italiano. Appuntamento al Meis, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di via Piangipane fino al 16 settembre.
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