Domani il varo del Meis col presidente Mattarella
Domani Ferrara vivrà un’altra giornata di interesse nazionale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugurerà nel pomeriggio il museo nazionale del Meis di via Piangipane con la mostra “Ebrei, una storia italiana”. Un appuntamento importante per la cultura non solo ferrarese ma anche italiana.
È la seconda visita del Capo dello Stato in città dopo la sua elezione al Quirinale. Mattarella era venuto infatti il 13 novembre 2015 ad inaugurare un altro evento particolarmente significativo: la mostra su De Chirico e la Metafisica a Palazzo Diamanti. Allora come domani, al suo fianco, il ministro della cultura, il ferrarese Dario Franceschini, in un cerimoniale che sarà molto contenuto nei tempi.
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – Meis apre con un percorso espositivo e lo fa a Ferrara, non a caso. Bisognava, infatti, partire dalle premesse di questa storia e cominciare a svelare al pubblico le origini dell’ebraismo italiano, vicenda sorprendente e ai più sconosciuta. Il Museo offre così al visitatore un viaggio nei primi mille anni dell’Italia ebraica attraverso un racconto significativo, curato da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla. A scandirlo sono oltre duecento oggetti preziosi, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, quarantanove epigrafi di età romana e medievale, e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti, poco noti o mai esposti prima, provenienti dai musei di tutto il mondo (dalla Genizah del Cairo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dai Musei Vaticani alla Bodleian Library di Oxford, dal Jewish Theological Seminary di New York alla Cambridge University Library).
Una tripla inaugurazione, quella del giorno successivo: ad aprire saranno, infatti, oltre alla mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, che del Museo costituisce, dal punto di vista scientifico ed espositivo, la prima grande sezione; anche lo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli Ebrei italiani”, che rappresenta l’introduzione permanente ai temi del Meis e la visita al grande edificio restaurato di Via Piangipane, nel centro storico di Ferrara, che fino al 1992 ospitava le carceri cittadine, luogo di reclusione ed esclusione per eccellenza, e che ora torna a vivere come spazio aperto e inclusivo. Solo giovedì l’ingresso sarà gratuito per i ferraresi.
Il Meis, istituito dal Parlamento nel 2003, è chiamato a narrare proprio gli oltre due millenni di vitale e ininterrotta presenza degli Ebrei in Italia, con le loro tradizioni e i fondamentali contributi alla storia e alla cultura del Paese, nonché all’ebraismo nel suo insieme. Una storia dalla quale si evince che l’Italia è stata costruita anche con gli Ebrei e dagli Ebrei. Che sono anticamente parte del tessuto e della ricchezza del nostro Paese, essendo giunti in Italia ben prima dei longobardi, dei normanni, dei franchi e degli spagnoli. Che hanno combattuto nelle guerre italiane, per il Risorgimento e per la liberazione. Che hanno sempre lavorato per fecondare questa terra, non a caso in ebraico chiamata I-Tal-Ya, “l’isola della rugiada divina”. A fare significativamente da cornice al racconto è il Meis, il primo museo italiano sui rapporti tra minoranze e maggioranze. In una sorta di contrappasso, è sorto dalla ristrutturazione dell’ex-carcere di Ferrara: quello che nel Novecento è stato un luogo di segregazione e di esclusione, in particolare negli anni bui del fascismo (con la detenzione di oppositori di regime e di cittadini di origine ebraica, fra i quali Giorgio Bassani), si è trasformato in un centro di cultura, ricerca, didattica, dialogo e inclusione.
Il museo, la mostra e l’installazione saranno aperti fino a domenica 16 settembre 2018 nei seguenti orari: dal martedì al mercoledì e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18, e il giovedì dalle 10 alle 23. Giorni di chiusura: tutti i lunedì, 31 marzo (primo giorno di Pesach), 10 settembre (primo giorno di Rosh Hashanà) e 19 settembre (Kippur).