“Museo dell'ebraismo, polo sempre più rilevante”
“Questi primi quattro anni al Meis sono stati un’avventura straordinaria. Il museo è diventato un polo culturale rilevante nella mappa del Paese, e non solo”.
Queste le parole con cui Dario Disegni, recentemente confermato presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha accolto i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Meis Gloria Arbib e Giovanni Franco Pernisa insediatisi ieri.
Arbib e Pernisa lavoreranno con Daniele Ravenna e Massimo Mezzetti, già consiglieri nel precedente quadriennio.
“Un ringraziamento speciale – ha proseguito Disegni – lo voglio riservare ai consiglieri del cda uscenti Renzo Gattegna e Massimo Maisto, senza i quali tutto questo lavoro non sarebbe stato possibile. Ma anche al direttore Simonetta Della Seta e al suo impegno costante assieme al piccolo ma efficiente staff del Meis”.
I quattro anni passati, è stato ricordato, hanno visto l’apertura dei due storici edifici dell’ex carcere ferrarese di via Piangipane, l’inaugurazione di due grandi mostre poi rielaborate e trasformatesi in permanenti, “Ebrei, i primi mille anni”, curata da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, e “Il Rinascimento parla ebraico” curata da Giulio Busi e Silvana Greco, e di esposizioni temporanee rilevanti come “Il giardino che non c’è” con le opere di Dani Karavan, “Ferrara ebraica” e l’installazione “Con gli occhi degli ebrei italiani”.
Ultimo in ordine di tempo, il percorso multimediale permanente “1938: l’umanità negata” (curato da Paco Lanciano e Giovanni Grasso) dono del Quirinale e del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. “Siamo molto grati al Presidente Sergio Mattarella per la sua generosità” ha sottolineato Disegni.
Le sfide per il futuro sono tante e, ha spiegato Disegni, non meno impegnative di quelle dei passati quattro anni: la nuova grande mostra “Dentro e fuori” che aprirà il prossimo 2 aprile, dedicata al periodo che va dai ghetti all’emancipazione, i lavori per i nuovi edifici moderni del Meis ispirati ai cinque libri della Torah (il cui primo dovrebbe aprire nella primavera del 2021) e i grandi eventi culturali come l’annuale Festa del Libro Ebraico, tradizionale appuntamento del Meis che si terrà a maggio.
Erano presenti all’insediamento il prefetto di Ferrara Michele Campanaro, il questore Giancarlo Pallini, l’assessore alla Cultura del Comune Marco Gulinelli, il rabbino capo rav Luciano Meir Caro, l’architetto Rita Berton e l’ingegnere Alberto Lionello, rispettivamente Responsabile Unico Procedimento (RUP) del cantiere di realizzazione del secondo lotto del Meis e direttore dei Lavori del medesimo, e Anna Quarzi, presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.