Musei, raro manoscritto donato al Meis
(ANSA) – FERRARA, 24 GEN – Il Museo dell’Ebraismo italiano e della Shoah (Meis), che ha sede a Ferrara, ha acquisito grazie a una donazione privata un raro manoscritto del periodo rinascimentale, noto agli esperti come la ‘Bibbia di Mosè da Castellazzo’. Il donatore è l’ambasciatore Giulio Prigioni, che ha voluto contribuire alla collezione del Meis e alla preparazione della mostra ‘Il Rinascimento parla ebraico’, in allestimento per il 2019.
La Bibbia di Mosè da Castellazzo è un codice illustrato, eseguito probabilmente a Venezia negli anni Venti del ‘500. Il manoscritto, ritrovato alla fine della Seconda guerra mondiale negli scantinati del comando della Gestapo di Varsavia e poi conservato all’Istituto di Storia ebraica della capitale polacca, fu inviato nel 1980 a uno studio fotografico per essere riprodotto. Ma non tornò più alla biblioteca e ad oggi risulta smarrito o rubato. La riproduzione donata al Museo è stata curata da Kurt e Ursula Schubert e pubblicata in pochissimi esemplari. Si tratta di un documento importante della cultura artistica ebraica nell’Italia del primo Cinquecento, con illustrazioni che ampliano il dettato biblico attraverso aggiunte tratte dai ‘midrashim’, ovvero dai commenti dei maestri ebraici agli scritti biblici. L’ambasciatore, grazie all’aiuto dell’ebraista Giulio Busi, curatore della mostra sul Rinascimento in programma al Meis, è riuscito a trovare la rara riproduzione in un paesino della Svizzera.
“La mostra sul Rinascimento – anticipa il direttore del Meis, Simonetta Della Seta – tratterà un periodo aureo del dialogo tra cristianesimo ed ebraismo nel Paese. Un fenomeno sul quale desideriamo mettere un particolare accento, avendo il Meis la missione di far comprendere come la lunga vicenda degli ebrei d’Italia possa servire da parabola, da esempio di dialogo tra culture. Anche il ministero dei Beni Culturali sta valorizzando il Meis come progetto culturale nazionale che promuove il valore del dialogo e della convivenza tra i popoli e le etnie nel nostro Paese e in Europa”.