Meis, un museo aperto a tutti tra eguaglianza e inclusione
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah celebra la Giornata Internazionale dei Musei organizzata dall’International council of museums-Icom. Il tema di questa edizione, ‘Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione’, costituisce uno dei cardini della mission del Meis nato con l’obiettivo di raccontare attraverso l’esperienza di una minoranza, quella ebraica, oltre duemila anni di storia italiana. Da secoli le minoranze, le diversità, le vicende individuali arricchiscono la società, l’arte e la cultura. Saper guardare attraverso gli occhi di un altro porta a un ulteriore livello di conoscenza e consapevolezza. Proprio per questo il Meis vuole essere un luogo aperto a tutti. In tutte le sue parti il museo è accessibile a chi ha una mobilità ridotta, senza alcuna barriera architettonica. Il Meis ha inoltre concepito un percorso per persone ipovedenti che verrà progressivamente implementato: attraverso l’utilizzo di schede tattili e grazie alla formazione delle guide è possibile visitare parte del percorso permanente. Gli allestimenti che armonizzano opere d’arte, video multimediali, reperti e riproduzioni permettono percorsi personalizzati che rendono gli spazi fruibili alle diverse fasce d’età. I laboratori studiati per i bambini e gli adulti consentono inoltre di approcciarsi alla storia dell’ebraismo in maniera differente, uscendo dal museo con nuovi strumenti di conoscenza. Raccontando la storia della minoranza ebraica, il museo prevede anche uno spazio per il confronto, con eventi, presentazioni e concerti dedicati al dialogo religioso, le minoranze etniche e la ricchezza custodita nella diversità. Per esempio nella mostra ‘Il giardino che non c’è’ a cura di Dani e Noa Karavan, l’esposizione dedicava un intero spazio al monumento di Karavan per i Sinti a Berlino e un altro alla Carta dei Diritti Umani, evocata nel site specific del grande artista israeliano a Norimberga. Oggi il Meis racconterà tutto questo sui suoi profili social (Facebook: @MEISmuseum, Instagram: meis_museum e Twitter: @meis_museum) per ribadire ancora una volta che il Meis è un luogo di tutti e per tutti.