L'arte, i teatri e i presepi. Proposte culturali per tutti i gusti
LE TELE di un maestro del realismo come Courbet, la grande Opera, le fotografie del primo reporter internazionale italiano, un museo che nasce da una fabbrica per unire archeologia e tecnologia moderna. La Romagna che mette insieme le forze durante queste vacanze di Natale, per il primo Capodanno a firma Visit Romagna che unisce Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini attraverso una serie di fil rouge, è capace di offrire un palinsesto culturale che la proietta sullo stello livello delle grandi città dell’arte.
Tra le mostre spicca Courbet e la natura a Palazzo Diamanti a Ferrara, dedicata all’attività di paesaggista del più importante rappresentante del realismo francese dell’800: le opere di Gustave Courbet tornano in Italia per la prima volta dopo gli anni `60 con un’esposizione che raccoglie fino al 6 gennaio più di 50 tele da musei e collezioni di tutto il mondo. Il 31 dicembre resterà aperta fino alle 23.30, per chi vuole accogliere il 2019 nel segno dell’arte. La città estense, dal 22 dicembre al Padiglione d’Arte contemporanea, propone anche La poesia dell’attimo di Filippo De Pisis, amico di De Chirico e membro degli “italiani a Parigi”.
Ai Musei San Domenico di Forlì fino all’Epifania il grande fotoreporter Ferdinando Scianna ripercorre i 50 anni della sua carriera nei 200 scatti della mostra Viaggio Racconto Memoria, che spazia dalla moda ai reportage (è stato il primo italiano a lavorare per la prestigiosa Magnum) partendo dai ricordi della sua Sicilia.
Al Museo internazionale della Ceramica di Faenza invece sono ospiti Aztechi, Maya, Inca e le culture dell’antica America: una raccolta di più di trecento reperti che vuole presentare l’arte precolombiana non solo come archeologia ma come racconto di una popolazione.
Illustrazione e animazione sono di casa fino al 6 gennaio a Villa Mussolini a Riccione con Fra sogno e veglia, una selezione di tavole e corti di Mara Ceni, artista premiata in tutto il mondo, protagonista di esposizioni e pubblicazioni dagli Stati Uniti alla Cina.
Per chi preferisce nuove tecnologie e public art, c’è il progetto Ravenna in Luce, che esalta i grandi monumenti della città bizantina con gli spettacoli di videomapping: protagonisti la Basilica di San Vitale, patrimonio Unesco, con lo spettacolo Visioni di Eterno Il Dono dell’Imperatrice e il Museo Mar, la cui facciata risplenderà grazie alla proiezione architetturale “Guernica@Mar”, dedicata alla celebre opera di Pablo Picasso.
IL CAPODANNO in Romagna sale sul palcoscenico a Rimini con il ritorno del Teatro Amintore Galli, che dalla fine di ottobre ha finalmente riaperto le sue porte dopo un’assenza lunga più di mezzo secolo: il 22 dicembre il cartellone prevede Per Giuseppe Verdi, un concerto di musica da camera che vuole essere un omaggio al maestro che ha inaugurato il Galli nel 1857. Inizia ancora meglio l’anno nuovo: il pomeriggio del primo gennaio, e la sera del 3 e del 5, va in scena la Carmen, capolavoro in quattro atti di Georges Bizet. La lirica conquista le luci della ribalta anche a Cesena con La leggenda del serpente bianco, il 5 e il 6 gennaio al Teatro Alessandro Bonci di Cesena: sul palco la Compagnia nazionale dell’Opera di Pechino.
La Romagna a Capodanno è anche terra di nuovi approcci all’arte. A Ravenna l’ex zuccherificio di Classe è diventato il Museo della Città e del Territorio Classis Ravenna: grazie allo stretto grazie allo stretto rapporto tra reperti archeologici e strumenti tecnologici è il punto di riferimento per chiunque voglia conoscere compiutamente la storia di Ravenna città dei Tre Imperi.
Il Meis di Ferrara, che da poco ha compiuto un anno, durante queste vacanze offre la permanente Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani e la mostra temporanea II Giardino che non c’è, dedicata a Il Giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani.
Tra Natale e Capodanno la Romagna mette in mostra anche una tradizione culturale e artistica che unisce tutti i suoi territori: i presepi. Da quelli di sabbia lungo tutta la costa, da Rimini fino a Ravenna, a quelli nelle grotte a Bertinoro, passando per i presepi sull’acqua di Cesenatico e Comacchio fino ad arrivare ai meccanici di Cesena, ai sommersi di Cattolica o a quelli di sale a Cervia, non c’è città piccola o grande che sia che non metta in mostra la sua versione della natività: da record Longiano, in provincia di Forlì-Cesena dove ce ne sono più di cento. Il Castel Sismondo di Rimini e la Cattedrale di Ravenna poi ospitano due mostre di presepi da tutto il mondo, per non dimenticare la tradizionale ospitalità romagnola.