#ITALIAEBRAICA Ebrei Mediterranei
Proseguono le iniziative di #ITALIAEBRAICA, il progetto che riunisce i musei ebraici italiani.
La nuova serie di incontri online (sulla piattaforma Zoom), giunta ormai alla terza edizione, ruota attorno alle affascinanti storie degli oggetti custoditi nelle collezioni dei musei. Ricordi di famiglia, testimonianze delle comunità ebraiche italiane, usi e costumi si intrecceranno assieme: a fare da fil rouge la frase del Cantico dei Cantici “Amico mio custodisco per te il nuovo e l’antico” (Cant. 7:14).
Il secondo appuntamento, previsto online su Zoom giovedì 12 gennaio alle 18.00, vedrà come protagonisti il Museo Ebraico di Lecce e il Museo della Comunità Ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner. Partendo da Sud a Nord, intraprenderemo un affascinante percorso nel tempo e nello spazio: da Lecce a Trieste si racconteranno gli ebrei di Corfù, viaggiatori, poeti e commercianti.
Al centro della conversazione, i viaggi marittimi di ebrei che si spostavano costantemente tra la Puglia e Corfù nel corso del Medioevo e che dall’isola si trasferirono a Trieste alla fine del XIX secolo. Tra loro parlavano il pugghisu, un’antica giudeo-lingua salentino-corfiota rimasta nell’uso della comunità triestina fino a poche generazioni or sono. Si scopriranno infine le vicende della Trieste ebraica, crocevia di vite e storie. Porto di mare fisico e metaforico, luogo di fortuna e povertà.
Intervengono:
Ariel Haddad – Direttore del Museo della Comunità Ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner
Fabrizio Lelli – Direttore del Museo Ebraico di Lecce
Introduce Amedeo Spagnoletto – Direttore del MEIS
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IL LINK PER ACCEDERE VERRÀ INVIATO PRIMA DELL’INIZIO DELL’EVENTO
Nell’immagine a sinistra “Gli arbaà minim di Sukkot. Machazor secondo il minhag di Corfù”(Corfù, XVII secolo), Ms. 8236, Biblioteca del Jewish Theological Seminary, New York, a destra la Lampada di Chanukkà a muro in bronzo, appartenente alla famiglia Mustachi e risalente alla fine del Settecento, (Proprietà privata, Trieste – foto Marino Ierman).