Il Rinascimento degli Ebrei storie d’arte in tempi di pace

BRUNELLA TORRESIN

Se non trascurato certo poco divulgato, il contributo della cultura ebraica all’Umanesimo e al Rinascimento italiano è al centro de “Il Rinascimento parla ebraico”, la mostra che si apre oggi al Meis, Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah, a Ferrara, con la cura di Giulio Busi e Silvana Greco. È un dialogo, quello della civiltà rinascimentale nei confronti del pensiero e della tradizione ebraici, che si coglie nella pittura, come nei dipinti del Mantegna a Mantova, di Cosmè Tura a Ferrara, di Vittore Carpaccio a Venezia; nella filosofia, come nelle esemplari Conclusiones di Pico della Mirandola; nell’editoria e negli apparati celebrativi e nelle feste attraverso cui prende via via forma l’idea del teatro. Fino al 15 settembre, dal martedì alla domenica, in via Piangipane 81, il secondo segmento dedicato alla narrazione dell’Ebraismo in Italia – che segue al racconto dei primi inaugurali mille anni di storia e di storie -, dipinti straordinari, manoscritti preziosi, opere a stampa, arredi sacri, collocati in una scenografia immersiva, danno conto di incontri e di scontri, fascinazione e umiliazioni. Lo stesso Mantegna che alla corte dei Gonzaga prende commiato con la Sacra famiglia e la famiglia del Battista e ritrae Giuseppe con una fascia in cui si legge in caratteri ebraici la parola Av, “padre”, è il pittore della Madonna della Vittoria pagata a caro prezzo da Daniele da Norsa a titolo di risarcimento della sacrilega, ancorché autorizzata dal vescovo, rimozione dell’immagine della Vergine dalla sua abitazione, nel 1495 espropriata e trasformata in chiesa. Alla famiglia Norsa apparteneva anche Mosheh ben Natan’el, che nel 1516 acquista il manoscritto trecentesco della Guida dei perplessi di Mosè Maimonide, testimonianza di collezionismo ebraico. In possesso della stessa famiglia per cinque secoli, è stato acquisito lo scorso anno dal Mibact ed esposto a Ferrara. Fin dalla metà del ’400, accanto al latino e al greco, la lingua dell’Antico Testamento aveva guadagnato autorevolezza tra gli eruditi. Nella Madonna Roverella Cosmè Tura riporta le tavole del Decalogo in ebraico corretto ai lati del trono della Vergine. Nella Firenze laurenziana viene stipulato il contratto tra l’insegnante e coreografo ebreo Giuseppe da Pesaro e il maestro di ballo cristiano Francesco di Domenico da Venezia, per l’istituzione di una società di danza, canto e musica aperta ad allievi maschi e femmine, in seno alla quale siano equamente ripartiti costi e guadagni. La stipula avvenne nel maggio 1467 con rogito del notaio ser Piero da Vinci, il padre di Leonardo. Nelle sale del Meis, dov’è esposto per la prima volta il contratto, il nome di Piero da Vinci ricorre una seconda volta, poiché è lui a redigere anche l’atto con cui nel 1490 il banchiere fiorentino Eliyyah da Vigevano corrisponde alla figlia una dote di 450 fiorini. Testimonia il suo ruolo di notaio di fiducia della facoltosa comunità ebraica, ma anche la koinè di un Rinascimento fiorentino in cui la minoranza giudaica e la maggioranza cristiana convivono, collaborano e riconoscono nelle arti una casa comune. Nel 1556, a Mantova, l’ebreo Leone de’ Sommi, impresario dei Gonzaga e commediografo, nei suoi Dialoghi in materia di rappresentazioni sceniche (1556) insisterà sulla simmetrica relazione fra il teatro e la città fino a trovare l’origine della parola scena nell’ebraico Scehonà, “contrada”. È il bagliore di una stagione al tramonto: il Concilio di Trento si chiude nel 1563, con la Controriforma prevarrà la discriminazione. «Siamo un museo che non ha collezioni permanenti e questo ci permette di dar forma a un racconto che restituisca ogni aspetto dell’identità ebraica», spiega la direttrice Simonetta Della Seta. Non nasconde quanto di quel passato si riverberi nel presente della lacerata Europa multiculturale. «L’espulsione degli ebrei dai domini spagnoli, nel 1492, fu la causa dell’esodo sefardita verso le città del Nord e del Centro. Ci ricorda l’esodo e gli sbarchi d’oggidì. La nostra mostra vuole raccontare come dall’abbraccio tra culture diverse può nascere il pregiudizio, ma pure l’arricchimento reciproco».

Altri contenuti

28 novembre, formazione online

28 novembre, formazione online

In previsione del Giorno della Memoria 2025, il MEIS organizza una formazione online gratuita il 28 novembre 2024 alle ore 15.30 in cui verrà presentato un kit didattico da poter utilizzare in classe. L’iscrizione, riservata agli insegnanti delle scuole secondarie, è obbligatoria compilando il modulo a questo link: Aspettando il Giorno della Memoria 2025 L’incontro […]
Dal 27 novembre la mostra itinerante arriva a Ferrara

Dal 27 novembre la mostra itinerante arriva a Ferrara

Dopo aver viaggiato a Torino e a Madrid, dal 27 novembre all’8 dicembre la mostra itinerante REMEMBR-HOUSE/Casa di Memoria arriva a Ferrara ospitata presso Palazzo Turchi di Bagno (Corso Ercole I d’Este, 32). La mostra è il frutto di un concorso internazionale che chiedeva agli studenti europei dai 13 ai 19 anni di progettare una loro “Casa di Memoria” a partire da quanto […]
26 novembre, incontro finale a Ferrara del progetto REMEMBR-HOUSE

26 novembre, incontro finale a Ferrara del progetto REMEMBR-HOUSE

Il 26 novembre 2024 alle 15 si svolgerà a Ferrara presso la Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti (Corso Ercole I d’Este 21, Ferrara) l’evento conclusivo del progetto europeo REMEMBR-HOUSE. PER ACCREDITARSI basta scrivere a casamemoria@meisweb.it, i POSTI SONO LIMITATI A due anni dall’avvio delle attività, si svolge l’evento conclusivo di REMEMBR-HOUSE, progetto realizzato dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah […]
Ultime dal ‘900, evento online

Ultime dal ‘900, evento online

In occasione della mostra “Ebrei nel Novecento italiano”, il MEIS propone una serie di incontri online su Zoom dal titolo “Ultime dal ‘900” dedicati al mondo dell’informazione e della comunicazione nel XX secolo e realizzati con la collaborazione della redazione di Pagine Ebraiche, il giornale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Si inizia giovedì 21 novembre alle 18.30 con un approfondimento dedicato alla stampa ebraica […]
18 novembre, evento a Roma

18 novembre, evento a Roma

Lunedì 18 novembre verrà presentato alle 17.30 presso la Casa della Memoria e della Storia (via San Francesco di Sales 5) di Roma il catalogo della mostra del MEIS “Ebrei nel Novecento italiano” (ed. Sagep). Introduzione: Silvia Berti, Università degli Studi di Roma La Sapienza Mirella Serri, giornalista e scrittrice Interventi di: Vittorio Bo, co-curatore del volume Mario Toscano, co-curatore del volume  Coordina: Amedeo […]