Il CollettivO ‘gioca’ con i dialoghi
VERSO l’opera lirica e oltre. Fresco di premiazioni, il Collettivo Cinetico non si ferma, anzi, riparte aprendo i propri ‘spazi’ ad altri autori. Dopo aver vinto il Grand Prix come miglior spettacolo al 58esimo festival Mess di Sarajevo con Sylphidarium (ha vinto tre premi anche Macbettu di Alessandro Serra, entrambi già vincitori ai Premi Ubu), il collettivo di danza con base a Ferrara sarà doppiamente in scena al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia per il ‘Festival Aperto – I Teatri’ questa sera. Alle 20.30 propone How to destroy your dance, l’ultimo lavoro della compagnia la cui ideazione e coreografia è di Francesca Pennini di CollettivO CineticO. Alle 21.30 debutta invece ‘Dialogo Primo: impatiens noli tangere’ (di cui il Festival Aperto è coproduttore), primo di una serie di spettacoli
che la compagnia apre all’ideazione e alla coreografia di altri autori.
«QUEST’ULTIMO spettacolo sarà firmato dal coreografo israeliano Sharon Fridman, ma si tratta di un ciclo di dialoghi più ampio, in cui centrale vuole essere il senso di nutrimento che si ha attingendo dal lavoro degli altri e dal confronto» spiega Francesca Pennini, che nel 2007 ha dato vita CollettivO CineticO, compagnia che tuttora dirige in collaborazione con Angelo Pedroni e Carmine Parise e che nel tempo ha coinvolto oltre 50 artisti provenienti da discipline diverse.
«SPESSO il lavoro nelle compagnie è fitto, non si ha né il modo né il tempo per studiare con altri e approfondire nuovi modi, stili e tecniche – continua Pennini – cose che invece si possono fare chiedendo ad altri autori e coreografi di ‘usare’ i ballerini del CollettivO CineticO. Soprattutto quelli che hanno un linguaggio molto diverso dal nostro». Se Maometto non va alla montagna, la montagna qualche volta può muoversi eccome, e spostarsi anche verso Ferrara. «Alla base di questo percorso c’è la volontà di confronto e l’autoformazione – aggiunge – ma c’è anche una sfida: mettersi nelle mani di una persona esterna al gruppo consolidato, sia poeticamente che fisicamente, è un lavoro. Occorre mettersi in gioco». Ma per Francesca Pennini è pure «una sfida politica, nel senso che
è fondamentale a volte non avere il possesso totale della firma di un lavoro, così come serve rompere gli argini dell’identità e del timore verso l’altro, serve nutrirsi e avere la volontà di aprirsi per far fermentare tutto quello che c’è». Lo spettacolo di Sharon Fridman, «che gioca sull’aspetto emozionale, sull’umanità nel suo contesto sociale e biologico», così come How to destroy your dance, saranno in scena anche a Ferrara, insieme al Teatro Comunale il 3 novembre, il primo anche site specific al Meis il 20 ottobre (con il nome ‘Everything that will be is already there’). E, nell’ottica dell’apertura, il CollettivO produrrà ‘U’, una creazione di Margherita Elliot, tra i componenti del gruppo.
I PROGETTI non finiscono qui: «Il prossimo spettacolo firmato da CollettivO CineticO sarà un’opera lirica, con musiche di Francesco Antonioni». Un’altra sfida? Eccome. «L’idea è quella di unire la musica leggera al registro lirico, lavorare sulle problematiche tra testo e musica nella lirica, così come la differenza tra rappresentazione e movimento nella danza».
Anja Rossi