Ferrara ebraica, sul sito del Meis la mostra virtuale
di Anja Rossi
La Ferrara ebraica, in questi giorni di quarantena, si può visitare online con il Meis. Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, infatti, ha voluto allestire la mostra Ferrara ebraica, esposizione volta a spiegare perché il museo sia nato proprio in questa città e oggi, in tempi di Coronavirus, vuole dare a tutti la possibilità di visitarla e di conoscere almeno una parte della grande ricchezza del patrimonio ebraico della città estense. Testimonianze, interviste, racconti, gli ebrei e Ferrara racchiudono la storia di un rapporto millenario. Dai momenti più ricchi e vivaci, a quelli più bui. Basta accedere al sito https://ferraraebraica.meis.mu… e chiunque potrà fare un salto virtuale nel tempo, visitare, conoscere, incontrare, approfondire alcune storie ebraiche ferraresi. L’esposizione, organizzata dal Meis, su volontà del direttore Simonetta Della Seta, è curata da Sharon Reichel e allestita da Giulia Gallerani. Si tratta di un viaggio tra passato e presente che racconta una delle comunità ebraiche più antiche d’Italia, dall’eredità culturale e artistica uniche. Oltre a dare valore agli oggetti cerimoniali e a ricostruire l’ambiente delle sinagoghe, Ferrara ebraica si interroga anche sul rapporto tra gli ebrei e la città, portando alla luce racconti affascinanti intrecciati con la Storia. Sul sito si trovano anche un documentario introduttivo all’esposizione e le interviste agli ebrei ferraresi firmate da Ruggero Gabbai e dalle foto di Marco Caselli Nirmal. Molti sono i personaggi che hanno voluto dare il proprio contributo: la presidente dell’Istituto di storia contemporanea Anna Maria Quarzi, lo storico Giuseppe Muroni, il presidente della Comunità ebraica, Fortunato Arbib. Un centinaio sono ora gli ebrei che compongono la Comunità ebraica. Alcuni vogliono continuare a farne parte, anche se vivono a Milano e altrove, segno del collegamento e dall’affetto che li unisce alla città estense. La presenza ebraica a Ferrara viene fatta risalire al tredicesimo secolo, ma è solamente nel periodo estense quella di massimo splendore. Fu proprio Ercole I d’Este che decide di accoglierli, dopo la cacciata dei re cattolici spagnoli. Molti ebrei sefarditi vengono anche a Ferrara, e si integrano nel tessuto sociale ed economico della città, arricchendola. Ma Ferrara ebraica è anche Giorgio Bassani e le leggi razziali. Ferrara riuscì a tenere unite le varie anime ebraiche, testimonianza ne sono le diverse sinagoghe presenti. «In un momento di incertezza come quello che stiamo vivendo – spiegano dal museo – il Meis vuole condividere almeno in via digitale alcuni dei valori che hanno permesso agli ebrei di continuare a costruire la loro vita anche in momenti difficili».