Due anni nasceva il Museo dell’ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara
Un luogo in cui ripercorrere la millenaria presenza degli ebrei in Italia, dalle prime attestazioni nell’antica Roma, fino alla Shoah e oltre: esattamente due anni nasceva a Ferrara il MEIS, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Dalla sua nascita, il MEIS vuole essere un luogo di accoglienza aperto a tutti, dove sentirsi a proprio agio essendo se stessi.
Proprio per questo il museo trae dalla propria missione, quella di raccontare la storia della minoranza ebraica in Italia, un’altra conseguente: tutelare le diversità.
La sfida è quella di essere un luogo accessibile a tutti, fruibile ad ogni età, senza alcuna distinzione di genere, etnia, religione.
Chi entra al MEIS può sentirsi a casa, forse una casa un po’ più grande, ma contraddistinta dallo stesso tepore. Un nuovo simbolo di questa filosofia è il percorso appena attivato per le persone ipovedenti e realizzato in collaborazione con l’Associazione La Girobussola Onlus.
Il MEIS ha prodotto delle schede tattili che riproducono alcune delle opere in mostra e ha studiato un itinerario sensoriale che possa garantire un’esperienza significativa per i visitatori. Il prossimo obiettivo è l’introduzione della lingua dei segni.
Visitatori. In due anni il MEIS ha accolto decine di migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e tutto il mondo. “Queste sono le radici dell’Europa”, “Finalmente un museo moderno che richiama i giovani facendo scoprire loro un tema ancora troppo poco trattato nelle scuole”, “Con la speranza che questo museo sia una forte testimonianza contro ogni forma di discriminazione e violenza. Che la forza della cultura, della storia e dell’arte sia da monito per il futuro”, “Spero che questo museo (che non poteva mancare in Italia) cresca, si sviluppi e viva come il popolo ebraico, della cui esistenza il mondo non ha mai potuto e mai potrà fare a meno”, “Torniamo dopo un altro anno con la stessa emozione a vedere la nuova mostra e i nuovi assetti museali sempre più interessanti e utili alla diffusione della cultura ebraica. Grazie! Bravi”, questi sono solo alcuni dei numerosi commenti che i visitatori hanno voluto lasciare sul nostro libro degli ospiti.
Museo su misura. Il MEIS organizza visite guidate dedicate alla storia degli ebrei in Italia e le loro tradizioni. Nell’offerta, ci sono anche diverse attività formative destinate alle scuole e dedicate ai temi delle feste, dell’alimentazione casher, dell’alfabeto ebraico, della identità, della tutela giuridica e del concetto di libertà.
Sono poi tantissimi gli eventi gratuiti aperti al pubblico organizzati durante questi due anni: dalla Festa del Libro Ebraico a performance di artisti, da concerti a incontri e workshop.
In giro per il mondo. In questi due anni, il MEIS è stato presentato a Parigi, Berlino e New York, e proprio a New York sta nascendo la prima associazione degli amici del museo: Gli USA MEISFRIENDS. Hanno raccontato il museo testate internazionali come il Washington Post, il New York Times, il Jerusalem Post, il Toronto Star e Haaretz.
In città. Ogni museo è in rapporto con la città che lo ospita. In questo caso è un privilegio trovarsi a Ferrara.
I teatri e le sale storiche della città ospitano continuamente eventi del MEIS e tutta la città si anima per la Festa del Libro Ebraico.
Ferrara si è anche mobilitata per ospitare 400 delegati dell’IHRA (l’Alleanza intergovernativa per la Shoah), 300 coristi ebrei da tutta Europa, 150 curatori e direttori di musei ebraici venuti per la conferenza annuale dell’AEJM, l’associazione dei musei ebraici d’Europa.
Ma la città è anche dentro al MEIS: fino al 1° marzo la mostra “Ferrara ebraica” conduce alla scoperta di una delle comunità ebraiche più importanti della storia.
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.00. Sarà aperto straordinariamente anche lunedì 6 e 27 gennaio del 2020. È prevista la chiusura il 25 dicembre e il 1° gennaio. Visite guidate a partenza fissa ogni sabato e domenica alle ore 15 (appuntamento in biglietteria alle 14.45) ed eccezionalmente giovedì 26 dicembre e lunedì 6 gennaio 2020 con lo stesso orario.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
“Ebrei, una storia italiana”. Il percorso permanente del MEIS, che viene integrato e rielaborato periodicamente, racconta la storia e l’esperienza degli ebrei in Italia.
Dalle prime attestazioni nell’antica Roma, la mostra conduce fino al Rinascimento e alla fioritura culturale della Penisola. Incontri, scontri, vita quotidiana e scambi vengono rappresentati attraverso oggetti, opere artistiche, installazioni multimediali, video e la guida virtuale degli esperti.
“Ferrara ebraica”. Aperta fino al 1° marzo 2020, la mostra è dedicata alla città di Ferrara e il suo indissolubile rapporto – intrecciato in quasi mille anni – con la comunità ebraica locale. I manufatti legati alla ritualità ebraica e alla vita sinagogale vengono accostati ai racconti degli ebrei ferraresi e ai documenti storico-artistici di carattere cittadino. “Ferrara ebraica” è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Ferrara e della Comunità ebraica di Ferrara (che ha prestato al MEIS gran parte degli oggetti esposti), con il sostegno di Holding Ferrara Servizi e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“Stelle senza un cielo. I bambini nella Shoah”. Aperta fino al 1° marzo 2020 e realizzata in collaborazione con lo Yad Vashem (l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele), l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e il Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, la mostra di pannelli testimonia il dramma della Shoah attraverso le storie dei bambini. Dalle vicende dei singoli emergono però anche sprazzi di luce e di speranza: amicizie, giocattoli ricavati da un pezzo di cartone o da uno spago, riti di passaggio. La mostra dello Yad Vashem, tradotta per la prima volta in italiano dal MEIS, è integrata da sette storie di bambini italiani realizzate dal CDEC e grazie al supporto di Marcella Hannà Ravenna.
“Il Giardino delle domande”. Un giardino segreto, un rifugio dal traffico cittadino. Appena entrati negli spazi del MEIS, si viene accolti dal “Giardino delle domande”: un labirinto verde dove poter scoprire le norme alimentari ebraiche, le piante bibliche e il loro significato simbolico e le diverse ricette tradizionali tramandate da generazioni.
Dal 17 gennaio 2020 mostra permanente
1938: L’UMANITÀ NEGATA
a cura di Giovanni Grasso e Paco Lanciano
Mostra promossa dalla Presidenza della Repubblica con il contributo del Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca.