Disegni confermato alla guida del MEIS
Nel pomeriggio dello scorso 5 febbraio si è ufficialmente insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah – MEIS di Ferrara.
Per l’occasione, il Presidente Dario Disegni ha fatto un breve bilancio dei quattro anni passati e condiviso le nuove sfide del Museo.
A fine gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, l’ha infatti confermato per altri quattro anni Dario alla presidenza del Museo con sede in via Piangipane. Il decreto è stato firmato nel rispetto della legge e dello statuto del MEIS che attribuisce la nomina del Presidente al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo in accordo con l’Unione delle comunità ebraiche italiane. “Auguri di buon lavoro al Presidente Disegni e ai componenti del Consiglio di amministrazione, Daniele Ravenna, Massimo Mezzetti, Giovanni Franco Pernisa e Gloria Arbib”, ha dichiarato il ministro in un comunicato lo scorso 26 gennaio, sottolineando come “in pochi anni il MEIS è diventato un museo di primo piano sulla scena internazionale e una prestigiosa istituzione culturale capace di far vivere la memoria e raccontare la storia degli ebrei italiani al mondo intero. Al MEIS è stato fatto un lavoro prezioso – ha concluso il ministro – la conoscenza è il migliore antidoto all’odio”.
“Sono profondamente grato al Ministro Franceschini per la fiducia che mi ha voluto confermare, chiamandomi alla Presidenza del MEIS per un secondo mandato quadriennale – ha risposto il Presidente del MEIS Dario Disegni – questa nomina è per me un grande onore e al tempo stesso una grande responsabilità, alla quale cercherò di fare fronte con il massimo impegno.
Lo scorso quadriennio è stato un periodo caratterizzato da uno straordinario avanzamento nel processo di realizzazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – sono ancora parole di Disegni -, che ha visto il completamento del restauro dell’ex-carcere di Ferrara e la sua piena valorizzazione come sede espositiva e di eventi culturali, a partire dalla grande mostra inaugurale sui primi mille anni di presenza ebraica nel nostro Paese, aperta nel dicembre 2017 alla presenza del Presidente della Repubblica.
Un quadriennio esaltante – prosegue il rieletto Presidente -, nel corso del quale, grazie a un serrato gioco di squadra messo in atto dal Consiglio di Amministrazione, dalla Direzione e dal piccolo, ma efficiente e appassionato, staff, con il contributo del Comitato Scientifico e sotto l’occhio vigile del Collegio Sindacale, si sono realizzate mostre di grande rilevanza che hanno ottenuto un significativo apprezzamento da parte della critica e di un pubblico proveniente dall’Italia, dall’Europa, dall’America e da Israele, affermando in tal modo il posizionamento del Museo nella mappa culturale del Paese.
Molte le sfide che ci attendono nel prossimo quadriennio”, ha affermato ancora Disegni: “dal completamento del progetto edilizio, con la costruzione delle nuove cinque palazzine in cui troveranno collocazione spazi espositivi, auditorium, biblioteca, accoglienza, bookshop, laboratori didattici, ristorante casher, caffetteria; alla prosecuzione delle grandi mostre, dopo quella sul primo millennio e quella sul Rinascimento, con il terzo capitolo della storia degli Ebrei in Italia nel periodo dei ghetti e in quello successivo dell’emancipazione, che verrà inaugurato il prossimo 2 aprile; alla piena realizzazione del percorso espositivo permanente; a una intensa attività culturale, di ricerca, di dialogo e di confronto con le altre componenti della società.
In un periodo così inquietante – ha concluso -, in cui assistiamo attoniti a una crescita esponenziale di fenomeni di odio, intolleranza verso i diversi, razzismo, antisemitismo, il MEIS si propone di svolgere un ruolo di baluardo contro queste derive attraverso un’intensa azione educativa e culturale, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, per la piena attuazione dei diritti di uguaglianza e di libertà sanciti dalla Costituzione della Repubblica”.