Dal 12 aprile al MEIS di Ferrara il Rinascimento parla ebraico
di Ilaria Ester Ramazzotti
Nel Rinascimento gli ebrei c’erano ed erano in prima fila, attivi e intraprendenti. A Firenze, Ferrara, Mantova, Venezia, Genova, Pisa, Napoli, Palermo e ovviamente Roma. E c’erano, a periodi alterni, accolti e ben visti nei loro ruoli di prestatori, medici, mercanti, ruoli apprezzabili oppure oggetto di pregiudizio. Ma anche loro Interpreti del Rinascimento, una stagione che racchiude in sé esperienze multiple, incontri, scontri, momenti armonici e brusche cesure. Il MEIS di Ferrara, Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah, racconta per la prima volta questo ricco e complesso confronto nell’esposizione Il Rinascimento parla ebraico, che sarà allestita dal 12 aprile al 15 settembre.
La mostra, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco, affronta uno dei periodi cruciali della storia culturale della Penisola, decisivo per la formazione dell’identità italiana, svelandoci un aspetto del tutto originale, quale la presenza degli ebrei e il fecondo dialogo culturale con la cultura cristiana di maggioranza. Ricostruire tale intreccio di reciproche sperimentazioni significa riconoscere il debito della cultura italiana verso l’ebraismo e esplorare i presupposti ebraici della civiltà rinascimentale. Significa anche ammettere che questa compenetrazione non è sempre stata sinonimo di armonia, né di accettazione priva di traumi, ma ha comportato intolleranza, contraddizioni, esclusione sociale e violenza ai danni del gruppo ebraico, impegnato nella difficile difesa della propria specificità.
Con questa nuova narrazione, il MEIS di Ferrara segna un passaggio cruciale della propria offerta al grande pubblico. Non solo perché la mostra costituisce un ulteriore capitolo del racconto dell’ebraismo italiano (dopo quello sui primi mille anni, oggi trasformato in prima parte del percorso permanente), ma anche perché questa nuova sezione tocca il cuore della missione del MEIS: testimoniare il dialogo complesso ma possibile, talvolta fruttuoso, pur non privo di ombre, tra minoranza e maggioranza. Una lezione preziosa che l’Italia raccoglie dalla sua storia per offrirla al presente, a un’Europa sempre più multiculturale e chiamata a interrogarsi sulle proprie radici.
La mostra Il Rinascimento parla ebraico è organizzata dal MEIS con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Gli sponsor sono Intesa Sanpaolo, TPER, Leonardo, Coop Alleanza 3.0.
Le opere che saranno esposte al MEIS
Sotto le luci ci saranno opere d’arte e pittoriche fra cui la la Sacra famiglia e famiglia del Battista (1504-1506) di Andrea Mantegna, la Nascita della Vergine (1502-1507) di Vittore Carpaccio e la Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1519-1525) di Ludovico Mazzolino, Elia e Eliseo del Sassetta, dove spuntano a sorpresa significative scritte in ebraico. Ma non solo. Si potranno ammirare preziosi manoscritti miniati ebraici, di foggia e ricchezza rinascimentali, come la Guida dei perplessi di Maimonide del 1349 acquistato dallo Stato italiano meno di un anno fa. O anche l’Arca Santa lignea più antica d’Italia, mai rientrata prima da Parigi o l’antichissimo Rotolo della Torah di Biella.
DOVE E QUANDO
MEIS Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, via Piangipane, 79/83 – 44121 Ferrara
La mostra può essere visitata dal 12 aprile fino a domenica 15 settembre 2019, dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Negli stessi orari sono attivi il bookshop e i laboratori didattici.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 848 082380; da cellulare e dall’estero: +39 06 39967138
Biglietto intero: € 10,00; ridotto: € 8,00 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari e possessori di MyFE Card); gruppi da minimo 15 persone: € 6,00 (ogni 20 paganti, un accompagnatore entra gratis); famiglie composte da almeno 1 adulto e 1 minore tra i 6 e i 14 anni: € 6,00; università e scuole (minimo 15 persone, da lunedì a venerdì): € 5,00 (2 docenti o accompagnatori gratuiti per ogni gruppo); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri ICOM e militari in divisa.
Il biglietto è valido per tutto il percorso espositivo (mostre sui primi mille anni di ebraismo italiano e sul Rinascimento), per lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani, per Lo Spazio delle Domande, il Giardino delle Domande e il docufilm Eravamo Italiani sui sopravvissuti italiani alla Shoah.