Colpo di scena: sbloccato il Bando Periferie
Nuovo dietrofront del governo sui fondi del Piano Periferie, entrati in un ‘limbo politico’ il 9 agosto scorso (quando erano stati ‘congelati’ fino al 2021 da un emendamento al decreto Milleproroghe) e finiti al centro di una accesa polemica tra Comuni e Palazzo Chigi, al punto da portare alla rottura dei rapporti istituzionali tra l’Anci e il governo centrale. Dopo che solo mercoledì pomeriggio il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini aveva annunciato l’intenzione di far ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del governo, giovedì da Roma arriva l’annuncio tanto atteso dai Comuni: durante la Conferenza Unificata, l’Anci e il premier Giuseppe Conte hanno infatti raggiunto un accordo. Il governo inserirà un nuovo emendamento alla prossima legge di bilancio, per restituire gli 1,6 miliardi precedentemente ‘sottratti’ ai progetti che si erano aggiudicati il Bando Periferie del governo Renzi.
Un risultato annunciato dallo stesso presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, secondo cui “abbiamo vinto una battaglia che non era una battaglia di sindaci ma dei diritti dei cittadini che vivono nelle periferie, abbiamo convinto il governo a tornare indietro, a mettere a disposizione le risorse e così non si interrompono i lavori e i progetti”.
Per quanto riguarda Ferrara si tratta di 18 milioni per il piano di riqualificazione della zona ex Mof – via Darsena – Meis, la cui progettazione è già in fase avanzata, al punto che il Comune (in caso di sblocco immediato dei fondi) potrebbe già varare i primi appalti entro la fine dell’anno. L’assessore all’urbanistica Roberta Fusari dal canto suo si dichiara soddisfatta ma allo stesso tempo prudente: “Di sicuro stiamo meglio oggi rispetto a ieri – afferma l’assessore -, ma prima di festeggiare voglio vedere l’emendamento passare per le Camere e venire approvato, visto che già in passato Conte aveva annunciato un emendamento ad hoc per risanare la situazione, ma era rimasta solo una promessa. Quella di oggi comunque è stata una giornata molto positiva e dimostra che l’Anci ha lavorato molto bene, soprattutto se consideriamo che i sindaci non hanno avuto molto appoggio in questa battaglia”.
Un appoggio che però non è mancato da parte di Bonaccini, che oggi si dichiara pronto a ritirare il ricorso alla Corte Costituzionale se l’emendamento vedrà effettivamente la luce. Può essere stato un elemento decisivo nel dietrofront del governo? “Non possiamo saperlo – risponde Fusari -, ma credo sia stato molto coraggioso a lanciare quel ricorso , perché si è speso in prima persona in un momento in cui noi, come Comuni, ci trovavamo costretti a muoverci singolarmente”. E riguardo alle prospettive per Ferrara afferma: “Quest’anno avevamo già i primi milioni a bilancio per iniziare le demolizioni, quindi se le risorse verranno sbloccate subito, saremo già in grado di far partire i primi lavori entro la fine dell’anno. Poi il progetto è calendarizzato sul triennio 2019-21, quindi se il governo rispetterà il suo impegno noi saremo in grado di rispettare i tempi, slittando solo di qualche mese”.