15 e 16 ottobre, "1938 DIVERSI": il film di Giorgio Treves al Cinema Boldini
Il fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle nuove forme. Ogni giorno, in ogni parte del mondo (Umberto Eco)
Nel 75° anniversario della razzia degli ebrei romani e a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, presenta il documentario 1938 DIVERSI di Giorgio Treves.
Lunedì 15 ottobre per le scuole e martedì 16 una proiezione serale (alle 21.00) aperta al pubblico al Cinema Boldini (Via Previati 18, Ferrara). Alla presenza del regista.
Il film è appena stato presentato in Selezione Ufficiale – Fuori Concorso alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha ottenuto una Menzione Speciale al HRNs Award – Premio Speciale per i Diritti Umani.
Ottant’anni fa il popolo italiano fu spinto dalla propaganda fascista e dalla promulgazione di leggi antisemite a perpetrare la persecuzione di una minoranza, attestata nel Paese da secoli. Cinque anni dopo, sabato 16 ottobre 1943, il capitano delle SS Theodor Dannecker guidò l’irruzione di 365 soldati tedeschi nelle case degli ebrei della capitale, che proprio le leggi razziali fasciste avevano contribuito a identificare. Furono arrestate 1.259 persone, 237 delle quali vennero rilasciate, mentre le altre 1.022 furono deportate ad Auschwitz dentro dei vagoni bestiame. Solo in 16 fecero ritorno a casa.
Come fu possibile tutto questo? E quanto ne sappiamo ancora oggi? Il documentario di Giorgio Treves, come spiegherà lo stesso regista in entrambe le presentazioni in calendario a Ferrara, racconta quali ripercussioni ebbe l’attuazione di quelle leggi sulla vita quotidiana degli ebrei italiani. Una vergognosa pagina della nostra storia recente, che rivive nella voce di alcuni testimoni diretti e nella ricostruzione, in animazione, di diversi episodi di discriminazione e umiliazione realmente accaduti.
La pellicola si concentra sui sottili meccanismi di persuasione messi in opera dal fascismo grazie all’efficace e pervasiva azione del Ministero della Cultura Popolare (MinCulPop). Mostra gli articoli, le vignette, i fumetti e i filmati con i quali, nel volgere di pochi mesi, l’etichetta appiccicata agli ebrei mutò da ‘diversi’ a ‘nemici della nazione’, e affida al contributo di importanti storici, sociologi ed esperti di comunicazione una rilettura di quegli eventi alla luce del ruolo decisivo giocato dai mass media.
Nei due appuntamenti ferraresi, a introdurre il lavoro di Treves saranno il Direttore del MEIS, Simonetta della Seta, e quello di ISCO, Anna Maria Quarzi.
CREDITI
1938 DIVERSI è prodotto dalla Tangram Film di Roberto e Carolina Levi in collaborazione con Sky Arte, AB thémateques pour toute l’histoire, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, MiBACT, in collaborazione con AAMOD.
Distribuzione: Mariposa Cinematografica.
Diretto da Giorgio Treves, nato da un’idea di Roberto Levi e Giorgio Treves, scritto da Luca Scivoletto e Giorgio Treves.
Hanno partecipato: Roberto Herlitzka, Stefania Rocca, Alessandro Federico. E con Mario Avagliano, Roberto Bassi, Luciana Castellina, Alberto Cavaglion, Rosetta Loy, Sergio Luzzatto, Edoardo Novelli, Marcello Pezzetti, Liliana Picciotto, Michele Sarfatti, Bruno Segre, Liliana Segre, Alessandro Treves, Walter Veltroni e Aldo Zargani.
Il trailer è disponibile a questo link: https://vimeo.com/287428178.
IL REGISTA
Giorgio Treves è nato il 3 maggio 1945 a New York, dove la sua famiglia si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni razziali. Dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino, si trasferisce a Roma per iniziare l’attività cinematografica. È stato aiuto regista di Vittorio De Sica, Francesco Rosi e Luchino Visconti. Ha scritto alcune sceneggiature e un libro per l’editore Cappelli. Alterna l’attività cinematografica con quella teatrale e televisiva. Esordisce nel 1972 con il cortometraggio K-Z. Il primo lungometraggio è La coda del diavolo, che gli vale il David di Donatello nel 1987 come miglior regista esordiente. Sulla sceneggiatura intitolata L’attesa – scritta insieme a Remo Binosi e vincitrice del premio del Dipartimento dello Spettacolo –, nel 2000 realizza il film Rosa e Cornelia, interpretato da Chiara Muti, Stefania Rocca e Athina Cenci, che consegue due Grolle d’Oro. Nel 1999 è Direttore Artistico del Festival Internazionale Asti Teatro 21. È stato invitato a far parte di varie giurie di festival internazionali di cinema e televisione.