
Weekend al Meis: “Il giardino che non c’è” e i primi mille anni di ebraismo italiano

Ci sono almeno tre buoni motivi per visitare il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (via Piangipane 81, Ferrara), che sarà aperto anche il giorno dell’Immacolata, sabato 8 dicembre, dalle 10 alle 18.
Innanzitutto lo spettacolo multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, a cura di Giovanni Carrada (tra gli autori di “Superquark”) e Simonetta Della Seta (direttore del Meis): 2.200 anni di storia e di cultura italiana in ventiquattro minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.
L’installazione introduce al percorso espositivo “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, con cui il Meis racconta come l’ebraismo italiano si è formato e sviluppato nella Penisola dall’età romana al Medioevo, e come ha costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora. Attraverso i contributi video di alcuni esperti, oggetti preziosi e rari, pause immersive, inserti multimediali, ricostruzioni (il Tempio di Gerusalemme, l’Arco di Tito, le catacombe ebraiche, le sinagoghe di Ostia e Bova Marina), suoni e musiche, l’allestimento individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, e ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale. Documenta la permanenza a Roma e nel sud, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’ebraismo nell’Italia meridionale del Medioevo, prima della sua espulsione, e poi il precisarsi di una cultura ebraica italiana in tutto il Paese.
A chiudere la visita al museo, la mostra “Il Giardino che non c’è” di Dani Karavan, ispirata dal “Giardino dei Finzi-Contini” di Giorgio Bassani (che sotto il regime fascista fu detenuto proprio nel carcere poi trasformato in Meis) e dall’omonimo film di Vittorio De Sica. Accanto al modello del giardino e a diversi materiali dell’installazione pensata da Karavan per la città di Ferrara, la mostra include il manoscritto originale del romanzo di Bassani (per concessione del Comune di Ferrara) e un itinerario tra alcuni degli oltre 50 lavori site specific firmati dallo scultore israeliano in giro per il mondo: il memoriale sui Sinti e i Rom a Berlino, la camminata sui diritti umani a Norimberga, l’omaggio a Walter Benjamin a Portbou e il monumento al deserto nel Negev. Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Biglietto intero: € 10; ridotto: € 8 (dai 6 ai 18 anni compresi, studenti universitari, possessori di MyFe Card e della carta sociocoop, categorie convenzionate); gruppi da 8 a 15 persone: € 6 (ogni 15 paganti, un accompagnatore entra gratis); scuole, gruppi fino a 20 persone: € 5 (per ogni classe, due accompagnatori entrano gratis); ingresso gratuito: bambini sotto i 6 anni, diversamente abili al 100% con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserino, membri Icom e militari in divisa. Il biglietto comprende la visita al percorso espositivo, allo spettacolo multimediale e alla mostra.
Altri contenuti

10 luglio, evento in presenza

Prorogata fino al 20 luglio la mostra del MEIS “Bellissima Ester”

Online event

Sabato 24 maggio, appuntamento in giardino con la Biblioteca del MEIS
