Sinti e Rom nell’epoca dell’odio. La Prefettura: l’integrazione c’è
Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di via Piangipane ha ospitato un incontro dal titolo Essere Sinti e Rom. L’impegno culturale. Simonetta
della Seta, direttore Meis e studiosa di storia del popolo ebraico, ha evidenziato come il museo sia fonte di cultura a tutto tondo. L’incontro è stato aperto dal prefetto Michele Campanaro: è partito dal messaggio del Presidente Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della pubblicazione del Manifesto della
Razza avvenuta 80 anni fa, il 25 luglio, il punto più basso, a parere del Prefetto, dell’intellettualità italiana, che voleva basare scientificamente la superiorità
della razza ariana rispetto a qualsiasi altra. Le persecuzioni hanno infatti riguardato anche Rom e Sinti. Nelle fratture, nei momenti più difficili, questo aspetto, che è rimasto radicato in alcuni, torna ad emergere. Campanaro ha sottolineato come il prossimo rapporto prefettizio vedrà il bilancio delle presenze di 267 tra rom e sinti con cittadinanza italiana tra Ferrara e provincia, iscritti all’anagrafe. Negli ultimi decenni c’è stata integrazione, ricorda il Prefetto.
L’INTEGRAZIONE
Poi l’intervento di Chiara Sapigni assessore comunale: non devono esserci distinzioni manichee nella comunità, è il suo pensiero, il tema delle minoranze può coinvolgere tutti. Ferrara non ha campi grandi come Reggio Emilia o Rimini, il Comune di Ferrara ha cercato approcci trasversali ed innovativi tramite l’Asp, le scuole, la cooperativa Il Germoglio, specie per i minori. Sono protagonisti dell’azione per portare Rom, Sinti e Camminanti (la distinzione non è sempre facile) verso la stanzialità definitiva, secondo i programmi comunali. Dario Disegni, presidente Meis, ha sottolineato che obiettivo del museo è, tra l’altro, per statuto, creare un laboratorio dell’inclusione e dell’incontro tra culture diverse. Ha ricordato in questo il contributo della neo-senatrice Liliana Segre e di Mattarella, ad esempio nel suo intervento recentissimo riguardante il fatto di cronaca della bimba rom colpita da un proiettile ed in cui ha ribadito le proprie idee su molti temi sociali.
Guido Vitale, giornalista di Pagine ebraiche, voce dell’ebraismo italiano, ha parlato della mostra Mondes tsiganes. La fabrique des images. Une histoire photographique 1860-1980, che è in corso a Parigi al Musée National de l’Histoire de l’Immigration au Palais de la Porte Dorée, fino al 26 agosto. L’anno passato questa istituzione ha dedicato una mostra alla emigrazione italiana in Francia. Lo Stato francese investe molto su questo settore culturale.
PAROLE E NOTE
Infine si sono gustate letture (Magda Iazzetta, docente alla Dante), contributi dell’arte cinematografica (Ruggero Gabbai) e musicali (Piero Stefani ha presentato la violinista Lucilla Rose Mariotti con musiche di Sylvie Bodorová); e un interessante collegamento con l’attrice serba, ma naturalizzata italiana, Dijana Pavlović.
Micaela Torboli