Sinti e Rom, culture da scoprire
“Un incontro per sensibilizzare alla conoscenza degli importanti contributi culturali che Sinti e Rom, come altre minoranze storicamente vittime di discriminazioni e persecuzioni, portano alla società italiana”. Questo il senso dell’iniziativa organizzata dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara in collaborazione con la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, domani (venerdì 27 luglio, ore 11.00, ingresso libero) dal titolo “Essere Sinti e Rom: l’impegno culturale”. Un incontro che vuole sgomberare il campo dai pregiudizi troppo spesso applicati a queste due minoranze, ricordarne la storia e sottolineare il loro contributo alla società civile senza dimenticarne la tragedia. Come ha evidenziato proprio in queste ore il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando la vergogna italiana del Manifesto della razza, il nazifascismo “si accanì contro Rom e Sinti, e anche quelle mostruose discriminazioni sfociarono nello sterminio, il Porrajmos”. L’incontro al Meis – ultimo appuntamento del laboratorio giornalistico UCEI Redazione Aperta – ricorderà quella pagina nera del Novecento ma soprattutto metterà in luce i diversi aspetti della cultura sinta e rom. Dopo i saluti del presidente del Meis Dario Disegni, del prefetto di Ferrara Michele Campanaro e dell’assessore alla Sanità, ai Servizi alla Persona e alle Politiche familiari del Comune di Ferrara Chiara Sapigni, l’incontro, coordinato dal direttore del Museo Simonetta Della Seta, vedrà diversi protagonisti: a presentare un quadro generale della situazione italiana sarà, Davide Casadio, presidente dell’Associazione nazionale Sinti Italia e della Federazione Rom e Sinti Italia; il direttore del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche Guido Vitale racconterà della grande mostra in corso a Parigi al Museo della Storia dell’immigrazione dedicato alle comunità nomadi (Mondes tsiganes. La fabrique des images. Une histoire photographique, 1860-1980, il titolo dell’esposizione); i brani-testimonianza scritti dalla scrittrice e artista Ceija Stojka, deportata nei Lager nazisti perché Rom e sopravvissuta al genocidio, saranno letti da Magda Iazzetta, docente dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Ferrara, mentre il regista Ruggero Gabbai avrà modo di raccontare la propria esperienza diretta attraverso il suo film Cici daci dom, noi zingari d’Italia (1998). Infine, l’ebraista Piero Stefani introduce la violinista Lucilla Rose Mariotti, che esegue la ballata gypsy per violino solo Dža more della compositrice ceca Sylvie Bodorová.