SALONE DEL RESTAURO - Tesori da custodire

INAUGURAZIONE alle 11 di domani, nel maxistand della Regione Emilia-Romagna e poi, tutto d’un fiato – lo stesso mercoledì, giovedì e venerdì – un viaggio fra mostre, dibattiti, incontri, lavori in corso, innovazioni ecc. ecc. Presentato ieri a Bologna, nella sede della giunta regionale, il XXV Salone internazionale del restauro, dei musei e delle imprese culturali annuncia, nei padiglioni della Fiera, 270 espositori, 30 musei di alta tradizione e oltre 120 convegni. Un’autentica parata. Ma come si caratterizza quest’anno la manifestazione capostipite, dentro e fuori Italia, nel campo della conservazione, della valorizzazione, della promozione e delle sfide economico-produttive legati ai beni artistici e ambientali? Tecnologia e internazionalizzazione. Eccole due linee in campo da percorrere, come ha sottolineato Carlo Amadori, ideatore e patron della kermesse, organizzata dalla società Acropoli con il patrocinio del ministero dei Beni Culturali e la partecipazione del Comune e della Fiera di Ferrara e dell’Istituto per i Beni Artistici dell’EmiliaRomagna. «Il patrimonio artistico», affermava a sua volta Marcello Balzani, docente universitario e direttore del centro dipartimentale DIAPReM per lo sviluppo delle procedure automatiche integrate nel restauro, «ha un bisogno assoluto delle tecnologie più avanzate, così come la tecnologia ha bisogno del patrimonio, che apre ai giovani concrete possibilità professionali».

A rimarcare poi la centralità del rapporto tra la conservazione e il turismo ci ha pensato l’assessore regionale Andrea Corsini, ricordando l’esposizione sul recupero dei borghi storici allestita proprio per il salone (58 i borghi finora rivalutati, con un esborso di 36 milioni). Da parte sua, l’Ibc porterà la testimonianza dei 294 restauri svolti negli ultimi anni e proporrà (giovedì ore 14,30, Sala Castello) una discussione sui ‘Musei iperconnessi: nuovi approcci, nuovi pubblici’. E’ la frontiera contemporaneità. Il programma completo si legge nel sito. Qui si può solo segnalare qualcosa, la presentazione del progetto ministeriale Ducato Estense (26 cantieri di riqualificazione tra Ferrara, Modena e Reggio), la presenza dell’Ermitage e dell’Opificio delle Pietre Dure, il premio DOMUS Fassa Bortolo, il debutto della Cineteca di Bologna con i suoi magistrali film ritrovati, il risanamento del Museu Paulista di San Paolo del Brasile. Il resto, cioè tutto, è da vedere. E da meditare. Per il paesaggio del Belpaese anche la minima ferita è insopportabile. Info www.salonedelrestauro.com; 21-23 marzo; ore 9 e 30-18; venerdì 9 e 30-17; gratuito previa registrazione all’ingresso; per gli eventi collaterali Ferrara Aperta per Restauro.

Cesare Sughi

Anche il Meis tra i protagonisti. Sarà al padiglione 3

ANCHE il Meis è tra i protagonisti del Salone Internazionale del Restauro, con uno stand nel padiglione 3. Il Meis propone anche alcuni interventi: il presidente Dario Disegni è tra i relatori del workshop di Federculture ‘Cultura di Gestione – Le imprese culturali si confrontano’, giovedì dalle 9 nella Sala Diamanti della Fiera (padiglione 6). Alle 16 nella Sala A il Museo organizza il seminario ‘Portare un altro tempo al nostro tempo. Un museo che parla dell’antico in modo contemporaneo: il caso Meis’.


La consegna del premio ‘Mostre d’arte ponte di culture’

OGGI alle 17.30 nella Sala Estense si terrà la cerimonia del Premio ‘Mostre d’arte ponte di culture’ che verrà conferito dal sindaco Tiziano Tagliani all’esposizione ‘Chrétiens d’Orient, 2000 ans d’histoire’ prodotta dall’Institut du monde arabe di Parigi. La prestigiosa distinzione sarà conferita alle due curatrici: Élodie Bouffard, responsabile delle collezioni e delle esposizioni all’Institut du monde arabe di Parigi e Raphaëlle Ziadé, responsabile del Dipartimento bizantino del Petit Palais, Musée des beaux-arts de la Ville de Paris.

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