Renzi fa tappa a Ferrara con il suo treno Pd
Il treno Pd con a bordo Matteo Renzi farà tappa anche a Ferrara. Il convoglio elettorale che viaggia su un Intercity preso in affitto da Trenitalia si fermerà nella città estense giovedì 9 novembre. L’arrivo in stazione è previsto alle 17.30-18, seguirà una breve visita al Meis che verrà inaugurato il 13 dicembre. Come fulminea sarà tutta la sosta in città: un’ora e mezza circa, al massimo due ore, per poi ripartire verso la prossima meta.
“Destinazione Italia”, questo il nome del tour su rotaia, è partito il 17 ottobre dalla stazione Tiburtina di Roma per girare tutta Italia, toccando 107 province in vista dell’ormai imminente campagna elettorale. “Una campagna di ascolto on the road che allarga il cuore: un viaggio intenso, profondo e strepitoso nel Paese reale” aveva scritto il leader dem tra una stazione ferroviaria e l’altra.
Ma nei tanti chilometri macinati sui binari, il treno democratico ha incontrato sulla sua strada anche diverse contestazioni. Come la protesta dei militanti di Fratelli d’Italia nella tappa calabrese, per fare un esempio, che avevano accolto il convoglio a suon di fischi e grida. Anche il quel caso Renzi aveva schivato la polemica con l’ironia: “Sono comunque contento se gli diamo una mano a sfogarsi un po’…”.
Il rischio di protesta sembra che abbia spinto gli organizzatori a mantenere il massimo riserbo sul programma completo. Anche la segreteria del Pd locale è stata informata all’ultimo della tappa ferrarese. “Abbiamo avuto la conferma due giorni fa ma non per i motivi citati, tanto i contestatori se vogliono arrivano lo stesso – commenta il consigliere comunale Davide Bertolasi -. È un tour pressante per via delle tante tappe e richiede accorgimenti organizzativi non da poco per incastrare le visite a seconda delle linee ferroviarie. Ecco perché è stato un arrivo improvviso, ma ne siamo ben felici”.
A proposto di incastri, il treno dem giungerà a Ferrara dal Veneto dopo una sosta lampo a Rovigo, per poi ripartire verso le 20 in direzione Bologna dove si fermerà per la notte. A guidare, metaforicamente, il convoglio sarà il leader del Pd ma a bordo insieme a lui dovrebbero esserci anche il ministro alla Cultura Dario Franceschini e Luigi Marattin, consigliere economico di palazzo Chigi.