Meis, oltre 2mila visitatori nelle prime tre settimane
di Stefano Lolli
OLTRE 2100 visitatori nelle prime tre settimane d’apertura. Circa quattrocento, solo nell’animato week end di San Silvestro: avvio eccellente per il Meis, e per la grande mostra dedicata ai primi mille anni di presenza ebraica in Italia. «Un segnale positivo, molto incoraggiante – spiega la direttrice Simonetta Della Seta, commentando i primi dati –; oltre che dai numeri, la soddisfazione arriva anche dalla provenienza dei primi visitatori. La presenza straniera è marcata, indicativa delle potenzialità stesse del museo». Tra i primi a varcare le sale dell’ex carcere, in queste tre settimane, ci sono stati infatti olandesi e americani, argentini e inglesi: «Penso che il Meis sia destinato a portare qualcosa di nuovo, per Ferrara, in termini anche turistici, oltre che di apporto culturale e scientifico – prosegue la Della Seta –: un luogo così, infatti, non esisteva nel mercato regionale e nazionale. È importante che sia questa città, dove la presenza ebraica è storicamente rilevantissima, a porsi dunque come punto di riferimento e di attrazione».
TRA GLI ASPETTI che più hanno colpito i visitatori, in queste prime settimane di svolgimento della mostra (inaugurata lo scorso 13 dicembre alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella), sicuramente la qualità e la ‘spettacolarità’ dell’allestimento, con la statua dell’imperatore Adriano, o il gigantesco calco del fregio dell’arco di Tito, a porsi come immagini iconiche; ma la vastità dei reperti, e il mix con i filmati nei quali gli stessi curatori della mostra (Daniele Jalla, Anna Foa, Giancarlo Lacerenza) interagiscono con i visitatori. Particolarmente suggestivo anche lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli ebrei italiani che, di fatto, introduce alla visita della mostra.
UN FILMATO ‘immersivo’, curato da Giovanni Carrada (regista di Superquark) assieme alla Della Seta, che di fatto aprirà proprio al Meis, giovedì 11 gennaio alle 18.30, il ciclo di iniziative legate al Giorno della Memoria. A testimonianza del progetto del museo come luogo vivo di incontri e conferenze, anche il successivo appuntamento del 18 gennaio si terrà in via Piangipane: alle 19, sarà presentato il libro di Michele Sarfatti Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell’elaborazione delle leggi razziali del 1938; si proseguirà poi il 23 gennaio con un’altra presentazione, quella del libro di Mirella Serri Bambini in fuga. Per arrivare, sempre per quanto riguarda le conferenze accolte nel Museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah, all’intrigante appuntamento di giovedì 25; alle 21, in una serata dedicata alle leggi razziali del 1938 e allo sport, il giornalista e saggista fiorentino Adam Smulevich presenterà il suo recente, e bellissimo, Presidenti (che ricorda le figure dei tre presidenti del Casale, della Roma e del Napoli Jaffe, Sacerdoti e Ascanelli). Si resterà in tema di calcio, nella stessa serata, con l’illustrazione di un altro coinvolgente saggio dedicato, da Matteo Marani, all’ex allenatore del Bologna Arpad Weisz, Dallo scudetto ad Auschwitz.