La mostra – Il ’38 e l’umanità negata
L’esclusione sociale, il senso di isolamento, il trauma di sentirsi diversi.”1938: l’umanità negata”, la nuova mostra allestita al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, racconta tutto questo e lo fa attraverso una esperienza immersiva, un percorso che con immagini d’epoca, video e documenti, fa rivivere il dramma della persecuzione.
L’iniziativa è promossa dalla Presidenza della Repubblica con il contributo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Miur e il sostegno di Intesa Sanpaolo.
Curata da Paco Lanciano e Giovanni Grasso, fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la mostra è stata esposta in occasione degli 80 anni della promulgazione delle leggi razziste al Quirinale con un grandissimo numero di visitatori.
“Non potevamo lasciare che rimanesse chiusa negli scatoloni, proprio per questo è stato deciso di donarla al Meis” ha spiegato Grasso durante l’inaugurazione.
“1938: l’umanità negata è il primo tassello del percorso permanente del MEIS dedicato alla Shoah – ha detto il direttore del Meis Simonetta Della Seta – e verrà integrato da nuovi approfondimenti storici e documentali”.
“La mostra che il Presidente Mattarella ha voluto trasferire al Meis – ha aggiunto il presidente del Museo Dario Disegni – ci onora e ci carica di un grande senso di responsabilità. Dobbiamo continuare a trasmettere la Memoria, soprattutto alle nuove generazioni, per questo il Meis non si limita ad essere solo un museo ma un luogo di riflessione”.
Ad accompagnare il percorso multimediale, un progetto didattico sviluppato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca aperto a tutte le scuole, primo fra tutti il Liceo “A. Roiti” di Ferrara. “Porteremo a Ferrara, per visitare il Meis, studenti e scuole da tutta Italia” ha dichiarato Giovanna Boda, direttore generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione presso il Miur. Visiterà prossimamente il museo anche il ministro del Miur Lucia Azzolina, che in una lettera scritta al Meis per l’occasione ha ribadito: “La storia è nutrimento della Memoria”.