La Camera dice sì. Ancora fondi al Meis per la gestione
Via libera della commissione bilancio della Camera, che ieri ha approvato l’emendamento che destina ulteriori fondi per la gestione del Meis, il museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah, inaugurato mercoledì pomeriggio con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha annunciato ieri l’importante decisione presa a livello legislativo che garantisce nuovi fondi al contenitore culturale di via Piangipane.
In pratica oltre ai 346mila euro annui garantiti, sono previsti fondi straordinari nel prossimo triennio. Nel 2018 saranno 250mila per un totale di 596mila euro, mentre sia nel 2019 che nel 2020 la somma aggiuntiva salirà a mezzo milione per cui la cifra annua diventerà di 846mila euro. Si tratta quindi 1,2 milioni di euro aggiuntivi che vanno a rinforzare la gestione del Meis.
Tra l’altro proprio nel 2018 inizierà l’ultimo intervento per ampliare il museo e chiuderlo definitivamente con la costruzione dell’ultimo lotto degli edifici per una chiusura definitiva dell’opera prevista nell’anno 2020. Questi fondi dello Stato contribuiscono a dare importanze culturale strategica alla struttura che si appresta a diventare un vero polo internazionale della cultura ebraica.
Intanto stanno raccogliendo un buon successo di pubblico la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” e anche l’installazione multimediale, che saranno aperti fino a domenica 16 settembre 2018 nei seguenti orari: dal martedì al mercoledì e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18, e il giovedì dalle 10 alle 23. Giorni di chiusura: tutti i lunedì, 31 marzo (primo giorno di Pesach), 10 settembre (primo giorno di Rosh Hashanà) e 19 settembre (Kippur). Il Museo offre al visitatore un viaggio nei primi mille anni dell’Italia ebraica attraverso un racconto significativo, curato da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla. A scandirlo sono oltre duecento oggetti preziosi, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, quarantanove epigrafi di età romana e medievale, e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti, poco noti o mai esposti prima, provenienti dai musei di tutto il mondo (dalla Genizah del Cairo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dai Musei Vaticani alla Bodleian Library di Oxford, dal Jewish Theological Seminary di New York alla Cambridge University Library).