L’Ex Mof tra i primi interventi
Procede il percorso del piano da 18 milioni di euro, derivanti dal bando periferie lanciato dal Governo, grazie a cui il Comune punta a ridisegnare l’area che va dalla Darsena di San Paolo al Meis e fino alla stazione ferroviaria. Dei dieci sotto progetti in cui il maxi intervento di riqualificazione urbana è stato spacchettato, quattro hanno già visto affidato l’incarico delle relative progettazioni, due sono in fase di valutazione delle offerte presentate in municipio, mentre per i restanti quattro la procedura è ancora aperta.
«I tempi di erogazione dei contributi sono molto stretti – dice il sindaco Tiziano Tagliani – e questo si è riverberato sui tempi della progettazione. Gli uffici dei lavori pubblici stanno operando in stretto contatto con quelli dell’urbanistica. In molti casi nel resto d’Italia si sono tirati fuori progetti che erano stati messi nel cassetto, per noi invece a risorse straordinarie devono seguire pezzi di città che non si pensava di riqualificare».
Tra i lotti già aggiudicati tramite affidamento diretto, quindi con il presumibile effetto di vedere iniziare i cantieri prima degli altri, c’è quello delle demolizioni e delle bonifiche in zona ex Mof: abbattimenti che riguarderanno, per esempio, i magazzini ex Brunelli, quelli relativi all’edificio ex corpo motorizzato della polizia municipale e quello in uso alla cooperativa Ricicletta. Altri lotti che già hanno un progettista fanno riferimento all’area verde ex Camilli, ai percorsi ciclo pedonali dal Meis verso il centro e il quartiere ebraico (ingegner Franco Mantero) e alla realizzazione dei percorsi turistico commerciali dalla stazione alle piazze centrali (architetto Tomas Ghisellini). Nel corso della conferenza stampa, cui hanno preso parte anche gli assessori Aldo Modonesi e Roberta Fusari, è stato specificato che a settembre sarà possibile avere il quadro completo dei progetti definitivi. Va ricordato che l’intento è quello di realizzare un quartiere vivace e gradevole per soddisfare le esigenze dei residenti e dell’intera cittadinanza, nonché di valorizzare le connessioni infrastrutturali e le interazioni con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, che è già in corso di realizzazione nell’immobile demaniale dell’ex carcere di via Piangipane. (f.t.)