In tre anni rivoluzione totale per il quartiere Darsena
di Simone Pesci
Così com’è il quartiere Darsena non esisterà più. Si contano i mesi, ormai, per dare il via ai lavori che cambieranno definitivamente il look a via Darsena e alle aree limitrofe. Sono ben 10, infatti, i sottoprogetti, tenuti in un solo contenitore, che entro il 31 dicembre del 2021 renderanno irriconoscibile un’area totalmente rinnovata grazie a 18 milioni messi sul piatto dal governo per il “Bando periferie”.
E se i tempi sono stretti perché lo Stato vuole vedere i progetti, “abbiamo già assegnato 4 incarichi in tempi di record” informa il sindaco Tiziano Tagliani. Dei restanti 6 sottoprogetti – così suddivisi per velocizzare i tempi dei lavori – 2 sono in fase di valutazione, mentre le altre 4 offerte vedranno l’apertura delle buste nei prossimo giorni. “Fra giugno e settembre le ditte ci forniranno i progetti, così potremo avere i rendering” annuncia l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari, preceduta dall’assessore ai Lavori pubblici e mobilità Aldo Modonesi, che sottolinea come “tutti gli interventi saranno perfettamente integrati con quelli già svolti”, con riferimento evidente alla riapertura dell’ex Mof e ai lavori della sede del Cus canottaggio che partiranno a breve.
Come saranno spesi i 18 milioni è presto detto. Dopo una prima fase di bonifica, il primo corposo progetto vedrà la riqualificazione di via Darsena, che sarà una strada alberata con pista ciclabile e marciapiede. “Sembra una delle parti meno significative ma non lo è” afferma Fusari, incalzata da Tagliani: “Quando si fa un’opera di urbanizzazione bisogna anche costruire le reti fognarie, e le condotte di luce e gas”.
Sempre restando su via Darsena cambierà anche l’accesso al Po di Volano, perché si costruirà un molo nuovo. E se come anticipa Fusari “cambierà il modo di pensare i parcheggi nelle aree prossime alle mura e al centro storico”, il parcheggio ex Mof diventerà multipiano, e il parcheggio ex Pisa sarà integrato da una copertura verde pensile. Non sarà esente da modifiche nemmeno via Piangipane perché dovranno essere ripensati gli accessi al Meis, che cambierà anche il suo accesso principale, che diventerà quello su Rampari San Paolo. E se qui “un varco nelle mura non si può fare per la Soprintendenza – ammette Fusari -, i progettisti dovranno pensare qualcosa sfruttando gli spazi aperti del Meis”.
Il maxi cantiere toccherà, indirettamente, anche lo stadio Paolo Mazza perché in programma c’è la riqualificazione anche di corso Piave e via Montegrappa. “La zona è già stata modificata dagli interventi di ampliamento dello stadio” dice Tagliani, che rivela che “in previsione di un ulteriore ampliamento della curva Est” dovrà essere rivista la qualità dell’area soprattutto “nei giorni ordinari, quando non ci sono le partite”.
Tempo 3 anni, o poco più, e la rivoluzione sarà servita.