Il mito di Doña Gracia diventa un film al Meis con il regista Amos Gitai

di STEFANO LOLLI

DALLE SUE STANZE a palazzo Magnanini (l’attuale palazzo Roverella), Doña Gracia Nasi tesseva una tela – economica, sociale, culturale – che faceva di lei una delle donne più influenti del Rinascimento. Ebrea sefardita, di origini portoghesi, è considerata oggi «l’emblema di un’Europa che già si muoveva e sapeva imporsi, malgrado crisi e astii». Così Alain Elkann, scrittore e giornalista, anticipa l’incontro – in programma oggi alle 17 – con il celebre regista israeliano Amos Gitai. Che proprio a Gracia Nasi, figura cardine del ’500 anche a Ferrara, progetta di dedicare il suo nuovo film, affidando la parte principale a un’attrice cult del nostro tempo, Isabelle Huppert.

LA STORIA di Gracia Nasi, o Beatriz de Luna com’era conosciuta prima di arrivare nella nostra città nel dicembre 1548, con la figlioletta Anna e uno stuolo di fattori, agenti e collaboratori, è stupefacente e melodrammatica. Vedova di un ricchissimo mercante di spezie, lasciò il paese lusitano per Anversa e poi, grazie a un salvacondotto del duce Ercole II d’Este, arrivò a Ferrara per continuare a muovere i propri giganteschi affari, a favorire l’arrivo nella nostra città degli ebrei sefarditi, a patrocinare libri e opere d’arte. Su tutte, la Biblia Española del 1553 (di cui all’Ariostea è conservata la copia dedicata al duca Ercole).
A Ferrara si trasferì anche la sorella Brianda, che al pari di Gracia proprio qui riabbracciò apertamente la religione ebraica, assumendo il nome di Reina. E
mentre la maggiore, nel 1551, si trasferiva prima a Venezia e poi a Costantinopoli, Doña Reina morì a Ferrara, dopo aver tenuto «un comportamento irreprensibile, secondo i dettami della religione ebraica». Una storia da film, quella che Amos Gitai progetta di ambientare anche nella nostra città, e di cui alle 17 svelerà al pubblico del Meis i primi dettagli: «Una storia europea, come di rilievo europeo e mondiale è l’attività del Museo dell’Ebraismo e della
Shoah», sottolinea Elkann. Che proprio del Meis, nel 2001, è stato promotore assieme a Vittorio Sgarbi. «Fu una fortunata intuizione – sorride –, è bello vedere
che l’idea ha preso corpo, assumendo non solo i connotati attuali, ma la prefigurazione di un centro culturale di spessore internazionale, quale sarà con il completamento del progetto». Merito anche, assicura Elkann, «del presidente Dario Disegni e della direttrice Simonetta Della Seta».

MA I RIFLETTORI, oggi, sono soprattutto su Doña Gracia e su Amos Gitai, che l’ha scelta per incarnare la figura di una donna che, in un’epoca, forse come quella attuale, segnata dall’antisemitismo e dai connotati della discriminazione, riuscì invece a plasmare la storia e affermare un’identità moderna. Merito sicuramente dei suoi capitali ingenti (arrivò a Ferrara con un patrimonio di 300mila scudi d’oro), e della conseguente capacità d’influenzare innanzitutto
il duca con una ‘donazione’ di 43mila scudi, ma anche di un carisma che ne fece la calamita di un’intera comunità – quella degli ebrei sefarditi – accolti nella nostra città.

MA IN QUESTA giornata d’intrecci e fascinazioni, non poteva mancare anche il ricordo per Aharon Appelfeldt, il grande scrittore israeliano scomparso pochi mesi fa, dal cui libro Tsili Gitai ha ricavato il film che, alle 21, sarà proiettato alla Sala Boldini. «Appelfeldt, oltre che un caro amico mio e di Amos – conclude Elkann –, è stata una delle voci più limpide del nostro tempo. Sarà emozionante ricordarlo al Meis, e con la proiezione del film ispirato al suo libro».

Altri contenuti

17 luglio, prima visione all’ArenaMEIS

17 luglio, prima visione all’ArenaMEIS

L’ArenaMEIS prosegue con una prima visione ferrarese: il film franco-israeliano Douze Points. L’appuntamento è mercoledì 17 luglio alle 21.00 nel giardino del MEIS (via Piangipane 81, Ferrara). La commedia dolceamara diretta dal regista israeliano Daniel Syrkin (già firma della serie TV cult Tehran) vede come protagonisti Rasoul e Tarik, cresciuti insieme a Parigi e diventati presto inseparabili. L’amicizia viene messa in crisi […]
10 luglio, proiezione di Libere, disobbedienti, innamorate

10 luglio, proiezione di Libere, disobbedienti, innamorate

Il secondo appuntamento con l’ARENAMEIS, previsto per il 10 luglio alle 21.00, è dedicato al film Libere, disobbedienti, innamorate diretto dalla regista palestinese Maysaloun Hamoud. Protagoniste, tre ragazze arabe che dividono un appartamento a Tel Aviv. Salma lavora in un ristorante e nasconde alla propria famiglia la sua omosessualità, Layla è una avvocatessa che difende con caparbia […]
3 luglio, primo appuntamento con l’ARENAMEIS

3 luglio, primo appuntamento con l’ARENAMEIS

Torna l’ArenaMEIS, il cinema all’aperto ospitato nel giardino del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (via Piangipane, 81) e dedicato ai film che esplorano i temi dell’ebraismo, dell’identità e del valore della diversità. Si inizia mercoledì 3 luglio alle 21.00 con L’ultima volta che siamo stati bambini, il film che ha segnato […]
26 giugno, Assaggi di mostra

26 giugno, Assaggi di mostra

In attesa dell’Arena estiva di cinema che tornerà il 3 luglio, vi aspettiamo il 26 giugno alle 18.00 con “Assaggi di mostra”: un aperitivo al museo (via Piangipane, 81) accompagnato da un approfondimento sulle opere d’arte presenti nella mostra “Ebrei nel Novecento italiano”. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Vergani e la Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di […]
6 giugno, ultimo appuntamento con Italia Ebraica

6 giugno, ultimo appuntamento con Italia Ebraica

Torna per il quarto anno #ITALIAEBRAICA, il progetto online che riunisce i musei ebraici italiani e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. L’edizione di quest’anno è dedicata ai libri: condivideremo con voi racconti e aneddoti sulle collezioni, i luoghi e la fattura stessa dei volumi, ma approfondiremo anche i temi che emergeranno sfogliando […]