Il museo
Il giardino
delle
domande

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Il Giardino delle Domande si sta rinnovando! Lo ritroverete ancora più bello nella primavera del 2025.

Un labirinto per conoscere e imparare le norme dell’alimentazione ebraica.

Nel Giardino delle Domande crescono l’alloro, il mirto, il timo, la lavanda e la maggiorana, ovvero le piante aromatiche utilizzate per la havdalah, la preghiera che si recita al termine dello Shabbat, per segnare in modo simbolico il passaggio da un giorno festivo e di riposo a quelli feriali.

Orari di apertura

Mar-Dom: dalle 10.00 alle 18.00

L’accesso al Giardino è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso al museo.

Info generali

A cura di
Sharon Reichel

Progettazione, direzioni e cordinamento
Monica Bettocchi

Realizzazione
Expoworld (Torino)

Dimensioni
32 mq

L’opera è stata realizzata anche mediante il finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di Ales S.p.A.

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Abbiamo pensato ad uno spazio dove poter sbagliare senza essere giudicati e dove imparare fosse un gioco

Sharon Reichel (curatrice del giardino)

Le essenze sono piantate e disposte in modo da disegnare quattro itinerari che, sfruttando la struttura del labirinto, aiutano a comprendere le regole della kasherut, ovvero la normativa ebraica sull’alimentazione, con particolare riferimento all’uso di carne, latte, pesce e uova.

A ciascuno di questi quattro tipi di cibo è associato un diverso punto di accesso, in cui i visitatori procedono rispondendo ad alcuni interrogativi sull’impiego di questi elementi nella cucina ebraica. In caso di errore, si deve tornare indietro, ma una spiegazione delle regole corrette consente di rimettersi sulla giusta strada.

Con un approccio ludico e interattivo, il Giardino fa così avvicinare il pubblico alla cultura ebraica attraverso i suoi odori e sapori, soddisfa certe curiosità piuttosto diffuse – ad esempio, perché gli ebrei non mangino il maiale – e fa riflettere sulle differenze, ma pure sulle tante analogie, con altre tradizioni.

Il Giardino è modulare, a basso impatto ecologico e si estende su un’area di trentadue metri quadrati, parzialmente coperta. È un progetto originale e unico in Italia.

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