Giorno della Memoria: la città ricorda l’Olocausto

Ha emozionato tutti la senatrice a vita Liliana Segre, che nella mattinata di venerdì 11 gennaio è arrivata a Ferrara per partecipare ad un incontro con gli studenti e raccontare la sua storia da ex-internata nei campi di concentramento.

L’atteso appuntamento si è tenuto in un Teatro Nuovo gremito non solo di giovani, ma anche di tanti comuni cittadini desiderosi di sentire la sua toccante testimonianza che ha aperto le celebrazioni relative al “Giorno della Memoria”. Diverse le autorità che hanno introdotto la senatrice, dal Prefetto Michele Campanaro al sindaco Tiziano Tagliani, dal Presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) Dario Disegni al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Giovanni Desco, solo per citarne alcuni.

Il tutto fino al momento in cui Liliana Segre ha preso parola, ringraziando gli insegnati per la sensibilità di aver accompagnato tanti studenti ad ascoltare la sua testimonianza. La senatrice ha raccontato la sua infanzia spensierata, fino all’introduzione delle leggi razziali che le impedirono di continuare la scuola che amava tanto.

Da quel momento, un crescendo di soprusi a lei, alla sua famiglia e a tutti gli ebrei, fino al giorno in cui venne deportata al campo di concentramento di Auschwitz, dove venne separata dal padre che non avrebbe mai più rivisto.

Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, dovette affrontare la marcia della morte, gli spostamenti forzati dei prigionieri verso i lager della Germania, per evitare che venissero raggiunti dalle forze sovietiche. Giunta al campo di Malchow, fu liberata il 1° maggio 1945.

Liliana Segre, che ha 88 anni e denota ancora una grande energia e passione nel ricordare uno dei momenti più drammatici della storia recente, fu una dei venticinque bambini italiani sopravvissuti tra i 776 di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz e rimane ad oggi una dei pochi testimoni dei campi di concentramento nazisti.

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