Franceschini a New York: “Meis, pronto a partire. Sosteniamolo"
Meis chiama, New York risponde. Missione compiuta, ieri, nell’Upper West Side di Manhattan, dove il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, che sta sorgendo a Ferrara e si avvicina a grandi passi all’apertura di dicembre, si è presentato al pubblico dell’Italian Academy for Advanced Studies in America, presso la Columbia University, con un testimonial d’eccezione. A introdurre il Meis davanti all’ampia e autorevole platea newyorkese è stato, infatti, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Sul Meis, che stiamo per inaugurare, il Governo ha investito risorse importanti e ora vogliamo raccogliere fondi, per garantirgli uno sviluppo. Chiunque, qui in America, volesse supportarci – a partire dalle comunità ebraiche – sappia che il suo contributo sarà fondamentale, per far vivere e conoscere il ricco e antichissimo retaggio dell’ebraismo italiano”.
Impegnato nel confronto sul tema “World Cultural Conservation. Italy at the Forefront: Innovation versus Constraints”, Franceschini ha conversato con il padrone di casa, lo storico dell’arte David Freedberg, che dirige la prestigiosa istituzione accademica di New York, e ha passato in rassegna i pilastri dell’attuale politica culturale italiana: dai caschi blu della cultura, ossia la task force Unite4Heritage, promossa dall’UNESCO per salvare il patrimonio a rischio nelle zone di guerra, alla riqualificazione culturale delle periferie, dall’Art bonus alla cultura come strumento di dialogo, fino al case study costituito dal Meis.
A entrare nei dettagli sul Museo è stato il suo Presidente, Dario Disegni, che ne ha spiegato le ragioni, legate all’unicità dell’esperienza ebraica nella penisola: una presenza antica, integrata e che ancora oggi, dopo duemiladuecento anni, è parte del tessuto sociale del Paese. E a chi gli domandava “perché proprio a Ferrara?”, ha risposto che la città “è pregna di cultura ebraica da oltre un millennio e occupa un posto centrale nella storia dell’ebraismo”. Disegni si è, poi, soffermato sul progetto architettonico del Meis, sottolineando il “risultato impeccabile dell’impressionante intervento di recupero dell’ex carcere”, e sui contenuti con i quali l’edificio, il prossimo 13 dicembre, aprirà le porte al grande pubblico: un percorso che, con la mostra “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, racconterà le origini della storia ebraica italiana.
A rappresentare il Meis all’Italian Academy, anche il Direttore Simonetta Della Seta. Oltre all’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio, al Console Generale a New York, Francesco Gianuardi, e al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di NY, Giorgio Van Straten, l’interesse per il Meis ha richiamato alla Columbia direttori e curatori di musei e centri culturali americani e italiani, a partire dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e dal Museo Ebraico di Roma, e numerose personalità del mondo ebraico, tra le quali il Presidente del Congresso Ebraico Mondiale, Ronald S. Lauder.
Daniela Modonesi