
Della Seta: “Un momento storico per il Meis”

di Clelia Antolini
Nel contesto delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, inaugura la mostra permanente 1938: L’umanità negata al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, alla presenza dei curatori Paco Lanciano e Giovanni Grasso. Una mostra Fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dal Quirinale, dove è stata esposta da Ottobre 2018 a Marzo 2019, giunge a Ferrara per rimanervi in maniera stabile.
Il percorso è un’esperienza immersiva e multimediale, guidata dalla voce dell’attore Francesco Pannofino, che accompagna il visitatore lungo la vita di due famiglie, una di religione ebraica e l’altra cattolica, per descrivere l’orrore delle leggi razziali, promulgate nel 1938, e la loro terribile ricaduta sull’esistenza.
L’esclusione sociale, la persecuzione, fino allo sterminio: tragedie da conoscere, riconoscere e ricordare, raccontate tramite immagini significative e toccanti.
“Un momento storico per noi perché con questa mostra multimediale noi apriamo la prima parte del percorso sulla Shoah – interviene la direttrice Simonetta Della Seta -. Come sapete, il Meis ha la S nel nome: questa S per noi è un grandissimo impegno. Abbiamo ragionato su questa S e abbiamo pensato che a 75 anni esatti dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, a 20 anni esatti dall’emanazione della legge 211, il Meis doveva assumersi un impegno ancora più concreto, e l’abbiamo assunto assieme al Quirinale e al Ministero dell’Istruzione”.
Assieme alla mostra parte anche il progetto didattico sviluppato dal Meis assieme al Miur, sulla Shoah, le leggi razziali e l’antisemitismo, con il coinvolgimento del Liceo Scientifico Roiti. “Ferrara dovrà prepararsi all’arrivo di scuole da tutt’Italia – afferma Giovanna Boda, Direttore Generale per lo Studente -. Gli studenti del Roiti saranno guide, assieme al personale del museo. Prevediamo che gli insegnati accolgano altri insegnanti per formazione ed aggiornamento perché siamo felici di annunciare che il Meis è stato individuato come Centro Nazionale per la formazione e l’aggiornamento sulla didattica della Shoah”.
Presenti alla celebrazione anche i curatori della mostra: “Abbiamo riflettuto a lungo sulla direzione da prendere nella definizione del percorso espositivo ma siamo sempre stati convinti di non voler creare una mostra tradizionale e didascalica per incontrare l’interesse dei ragazzi di oggi- racconta Grasso -. L’idea era quella di comporre una mostra emotiva che si sviluppasse in maniera tecnologica. Abbiamo pensato subito a Paco Lanciano e pian piano sono intervenuti altri attori fondamentali: tanti pezzi d’Italia hanno fatto sistema, e la cosa ha fatto estremamente piacere sia a noi che al Presidente Mattarella. Importante mantenere la storia passata nel presente e in futuro”.
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