Cultura ebraica
Calendario & Festività

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Un calendario che si basa sul ciclo del Sole e della Luna

Il calendario ebraico è definito lunisolare, perché a determinare il suo ciclo intervengono le fasi di entrambi gli astri.

L’anno ordinario è scandito dall’alternarsi di 12 mesi di 29 o 30 giorni, l’anno può quindi essere composto da 353 o da 355 giorni.

Il totale dei giorni dell’anno solare è invece di 365 o 366, il recupero degli 11 giorni di differenza fra i due calendari avviene con l’inserimento di un tredicesimo mese chiamato Adar secondo, per sette distinti anni in un ciclo di 19. In quel caso l’anno è definito embolismico.

La conta degli anni ha inizio in corrispondenza con la data della Creazione del mondo – o più precisamente dal sesto giorno quando venne creato l’essere umano – ed è il frutto della somma convenzionale fatta dai maestri prendendo in considerazione gli episodi e la lunghezza dei giorni vissuti sulla terra dai principali protagonisti del racconto biblico.

Molte festività ebraiche celebrano le stagioni e il raccolto. Ad esempio Pesach, la pasqua, è anche ricordata nella Torah come festa della primavera.

Il novilunio – capo mese – è celebrato con solennità nel mondo ebraico, con lodi e preghiere specifiche, è ritenuto un momento conveniente al rinnovamento della persona e all’adozione di buoni propositi.

Le Feste

Pesach

La festa della libertà

Pesach celebra la liberazione degli ebrei dalla schiavitù di Egitto avvenuta attraverso prodigi e miracoli. Il significato letterale di Pesach è “passaggio” e come descritto nell’Esodo il riferimento è all’angelo che inflisse l’ultima piaga portando morte ai primogeniti egiziani e passando oltre le case ebraiche.

Fa parte delle feste del gruppo noto come “tre pellegrinaggi”, insieme a Sukkot e Shavuot, perché ai tempi in cui esisteva il Santuario ci si recava a Gerusalemme per partecipare alle celebrazioni. In occasione di Pesach, ogni famiglia consumava il sacrificio pasquale offerto alla vigilia della festa.

È nota anche come festa della primavera perché cade sempre a ridosso dell’equinozio, il 15 del mese di nissan che capita fra marzo e aprile.

Per sette giorni (otto nella diaspora) si mangia pane non lievitato, la matzah, questo perché gli ebrei in fuga dall’Egitto non ebbero il tempo di far lievitare il pane. 

La prima sera della festa in ogni famiglia si celebra il Seder (ordine), in ricordo dell’Esodo. Secondo una precisa sequenza, si mangiano cibi simbolici e si narra la storia della schiavitù e della liberazione, con una attenzione particolare verso i bambini. Il testo che viene letto è noto come Haggadah di Pesach, un formulario liturgico-narrativo spesso illustrato, proprio per i fini didattici che si propone.

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1. matzah e vino
1. matzah e vino
1. Haggadah
1. Haggadah

L’Haggadah di Pesach è una particolare Haggadah che narra l’uscita del popolo ebraico dall’Egitto e che viene letta nella prime due sere del Seder.

Sukkot

La capanna sotto le stelle

Sukkot (capanne) ricorda le dimore temporanee in cui hanno soggiornato gli ebrei durante i 40 anni trascorsi nel deserto per raggiungere la Terra di Israele. Secondo altri, evoca le nubi protettive che l’Eterno non fece mai mancare al popolo nel corso del lungo viaggio verso la terra promessa.

Il precetto che contraddistingue Sukkot è quello di risiedere in una capanna che viene appositamente costruita: la sukkah. Al proprio interno si trascorre del tempo e si consumano almeno i pasti principali per sette giorni. La capanna deve essere costruita seguendo delle regole precise: per esempio il tetto, fatto di frasche, non deve essere troppo fitto e deve far intravedere le stelle. L’abbandono delle proprie residenze stabili per quelle frugali rappresenta simbolicamente la consapevolezza della precarietà dell’esistenza dell’uomo e la fiducia nella provvidenza dell’Eterno.

Questa ricorrenza ha anche un forte legame con l’elemento dell’acqua, che viene richiesto nelle preghiere alla vigilia della stagione autunnale. Per questo si raccolgono, secondo la prescrizione del Levitico, quattro essenze vegetali, palma, cedro, salice e mirto, che si scuotono invocando la benedizione di un anno segnato dall’abbondanza di pioggia.

1. Sukkah - tradizionale capanna adornata da frutta di stagione
1. Sukkah – tradizionale capanna adornata da frutta di stagione

una conversazione tra Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino, e Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS nella Sukkah installata all’esterno del museo nel 2020

1. Alcuni simboli di Sukkot
1. Alcuni simboli di Sukkot

Shavuot

subtitle-icon Il dono della Torah

Shavuot (settimane) cade dopo il computo di sette settimane dal primo giorno di Pesach. È la festa delle primizie, infatti ai tempi del Santuario in questa circostanza di presentava la prima offerta farinacea proveniente dal nuovo raccolto. La tradizione rabbinica la collega al ricevimento della Torah sul monte Sinai, avvenuto come racconta il libro dell’Esodo, al terzo mese dall’uscita dall’Egitto. Shavuot celebra l’importanza della legge divina, alla base della sopravvivenza del popolo ebraico. È una delle tre feste di pellegrinaggio, insieme a Pesach e Sukkot, perché ai tempi in cui esisteva il Santuario ci si recava a Gerusalemme per partecipare alle cerimonie. In molte comunità ebraica è uso addobbare di fiori le sinagoghe in ricordo dell’intenso profumo che si diffuse quando venne ricevuta la Torah.

Rosh haShanah

Capodanno ebraico
1. Biglietto augurale
1. Biglietto augurale

Biglietto realizzato da Giulio Stabellini in occasione Rosh haShanah 5781.

Rosh haShanah è il capodanno ebraico. La Torah lo definisce “giorno del ricordo” mettendo al centro dell’attenzione il suono dello Shofar, il corno generalmente di ariete o capra, che si suona in questa ricorrenza. I maestri hanno spiegato che il ricordo è un diretto riferimento alla creazione del mondo e dell’umanità che si celebra riconoscendo la regalità di Dio creatore di tutto l’Universo. 

Un altro significato messo in rilievo è l’evocazione della legatura di Isacco da parte del padre Abramo, modello di amore e fede nell’Eterno.

Sulle tavole imbandite nelle case delle famiglie ebraiche trovano spazio cibi dolci e di buon augurio per l’anno che sta facendo il suo ingresso.

Rosh haShanah fa parte delle ricorrenze definite giorni severi, in cui è richiesto di operare un serio esame di coscienza che conduca a un impegno responsabile a migliorare la propria condotta.

Il periodo che precede e segue Rosh haShanah è propizio alla Teshuvah (ritorno) volto al pentimento sincero rispetto ai comportamenti inappropriati tanto verso i propri simili quanto verso Dio.  

1. Biglietto augurale
1. Biglietto augurale

Biglietto realizzato da Giulio Stabellini in occasione Rosh haShanah 5781.

Kippur

Il giorno dell’espiazione

Kippur è il giorno dell’espiazione. Nel periodo in cui sorgeva il Tempio di Gerusalemme, il sommo sacerdote compiva un cerimoniale descritto nella Torah che comprendeva il sacrificio dei capri espiatori per togliere dal popolo le colpe.

Nelle comunità ebraiche è un giorno di introspezione come Rosh haShanah, contraddistinto dall’invito ad un esame di coscienza, accompagnato dal digiuno per un giorno intero, il 10 del mese di tishri che cade fra settembre e ottobre.

Kippur fa parte delle ricorrenze definite giorni severi ed è forse la ricorrenza più ricordata fra quelle del calendario ebraico. Le preghiere sono estese e solenni tanto che nelle sinagoghe affollate in questa occasione, le officiature non hanno interruzione fino alla sera, quando il suono dello Shofar, il corno, generalmente di ariete o capra, e la benedizione sacerdotale chiudono la lunga giornata di preghiera.

1. Uno shofar
1. Uno shofar

Hanukkah

subtitle-icon Il miracolo dell’olio

La festa di Hanukkah (inaugurazione) cade il 25 del mese di kislev, dura otto giorni.

Hanukkah inizia il 25 del mese ebraico di Kislev, dura otto giorni e ricorda la vittoria della famiglia ebraica dei Maccabei sugli elleni nel II sec. a.e.v.

I greci, che regnavano all’epoca nella Terra di Israele, avevano proibito al popolo ebraico di praticare liberamente il loro credo e avevano adibito il Tempio di Gerusalemme a luogo di culto di Zeus. Il sacerdote ebreo Mattatia, padre dei Maccabei, guidò la rivolta con i suoi figli per riconquistare la libertà. Pur in numero nettamente inferiore, i rivoltosi riuscirono a vincere.

Ricorda la purificazione del Tempio di Gerusalemme avvenuto in seguito alla lunga lotta che fra il 165 ed il 162 a.e.v. vide contrapposti il gruppo capeggiato dalla famiglia ebraica dei Maccabei contro gli ellenisti e i greci che a qual tempo dominavano la Terra d’Israele, imponendo i propri culti pagani e perseguitando chi rimaneva fedele alle tradizioni dei padri. 

La festa celebra la vittoria dei Maccabei e il prodigio dell’olio.

Al momento della riconsacrazione del Tempio venne ritrovata un’ampolla d’olio che conteneva una quantità sufficiente per accendere i lumi per un solo giorno, miracolosamente l’olio bastò per otto giorni, il tempo necessario per produrre nuovo olio consacrato.

In ricordo del miracolo, per otto giorni viene acceso nelle case ebraiche un candelabro a otto bracci, ora chiamato hannukiah aumentando progressivamente il numero di lumi a rappresentare la vittoria della luce della tradizione sulle tenebre della tracotanza e della prevaricazione.

1. Hannukiah dopo l'accensione del primo lume
1. Hannukiah dopo l’accensione del primo lume

Purim

La storia della regina Ester
1. La regina Ester di fronte ad Assuero - particolare
1. La regina Ester di fronte ad Assuero – particolare

tela attribuita alla scuola del Veronese, ca. 1560. Foto: Sailko

Purim ricorda la storia del libro biblico di Ester, la regina ebrea che alla corte di Susa, in Persia, intervenne a favore del proprio popolo minacciato da un editto di annientamento, emesso con leggerezza da Assuero su consiglio del perfido Aman, ministro del sovrano. Si tratta della festa più allegra del calendario, al punto da essere definita come una sorta di carnevale ebraico.

In questa occasione oltre a leggere il libro di Ester, la meghillah di Ester, da un rotolo di pergamena, si organizzano lieti banchetti e feste mascherate e si adempie al precetto di destinare di destinare somme in beneficenza ai poveri.

1. La regina Ester di fronte ad Assuero - particolare
1. La regina Ester di fronte ad Assuero – particolare

tela attribuita alla scuola del Veronese, ca. 1560. Foto: Sailko