Cori ebraici d'Europa, gran finale a Ferrara
“Betzet Isael” cantata secondo il rito liturgico romano, ma anche un intenso “Avinu Malkeinu” per rivivere l’indimenticabile interpretazione di Barbra Streisand e tantissimi brani in yiddish che mescolano tradizione, folklore e intensità.
Il 7° Festival dei Cori Ebraici Europei, che in questi giorni ha riempito di musica ed energia Ferrara, terminerà stasera con un concerto di gala al Teatro Claudio Abbado dalle 20.30 alla presenza tra gli altri della presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, dell’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Oren David, del sindaco della città Alan Fabbri, dell’ambasciatore italiano Giulio Prigioni, di Marino Pedroni, direttore del Teatro Comunale “Claudio Abbado” e Dario Favretti, direttore di Ferrara Musica.
La conclusione ideale dopo tre giorni di esibizioni e performance speciali che hanno animato la città, gli spazi del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah e del teatro comunale.
L’iniziativa, organizzata dal Coro Ha-Kol di Roma e dalla European Association of Jewish Choirs (EUAJC), ha visto salire sul palco ed esibirsi live al Meis di fronte ad un pubblico entusiasta sei cori: Les Polyphonies Hebraisque de Strasbourg, l’Ensemble Choral Copernic di Parigi, il Wiener Judischer Chor di Vienna, The Zemel Choir di Londra, il coro Ha-Kol di Roma e la Shtrudl-Band di Leopoli.
Ospite della serata di stasera, l’accademia corale “Vittore Veneziani” di Ferrara intitolata al celebre direttore e compositore ebreo che diresse su invito di Arturo Toscanini il coro della Scala fino alla promulgazione delle leggi razziste, riprendendo poi il suo posto dopo la guerra fino al 1954.
Il programma dei concerti si è contraddistinto per la contaminazione di ispirazioni: dai brani del Seder di Pesach, ai canti tradizionali europei rivisitati, da un omaggio a Giuseppe Verdi e il suo Nabucco alla scoppiettante canzone yiddish resa celebre dalle Andrews sisters “Bei Mir Bist Du Shein” interpretati dagli oltre 200 coristi.
La gioia dei partecipanti è proseguita durante lo Shabbat con canti tradizionali e balli insieme al presidente della EUAJC Anthony Cohen.
Il palcoscenico di Ferrara è stato frutto di una scelta non casuale, spiega il presidente del coro Ha-Kol Richard Di Castro: “La città ha una comunità ebraica dall’origine antichissima e ospita oggi il Meis, un punto di riferimento per la ricostruzione della storia degli ebrei in Italia e la loro integrazione sociale, ma è anche una città diventata un importante centro internazionale per la promozione della musica grazie al maestro Claudio Abbado”.
Una manifestazione fortemente voluta dal direttore del Meis Simonetta Della Seta che ha aperto le porte del museo: “Già nel luglio del 2017 lanciai al presidente del coro Ha-Kol Di Castro l’idea di portare il Festival a Ferrara. Sentire cantare in ebraico al Meis e a Ferrara è una emozione straordinaria che ci rende orgogliosi e grati”.