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Sukkah
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Secondo alcuni maestri, la festa celebra le “nubi di gloria”, una concreta e permanente protezione divina che accompagnò e indirizzò il popolo nel lungo percorso. A Sukkot si festeggia anche la fine della stagione del raccolto con la conclusione della vendemmia.
In ricordo di tutto ciò è prescritto di costruire delle capanne e risiedervi quanto più possibile per sette giorni, consumandovi almeno i pasti principali. La sukkah deve avere almeno tre pareti, ma l’elemento più importante è il tetto che deve essere realizzato con degli arbusti vegetali, senza l’inserimento di altro materiale.
La trama delle frasche del tetto, che si arricchisce con frutti di ogni genere, deve essere abbastanza rada da far intravedere le stelle ma non troppo, per evitare che nella capanna ci sia più luce che ombra. Si usa addobbare le pareti con festoni e decori.
Il significato profondo di queste dimore consiste nell’acquisizione della consapevolezza che i beni materiali e soprattutto le risorse essenziali come l’acqua derivino dalla benedizione che l’Eterno destina a ogni essere vivente.
Sefer Torah di Biella
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Rotolo
È scritto a mano su numerose pergamene cucite fra loro e fissate su due supporti lignei che svolgono il ruolo di assi su cui srotolare il testo. Nelle sinagoghe durante le funzioni si estraggono uno o più Sifrei Torah (Sifrei pl. di Sefer) per leggervi i brani settimanali fino a completare il ciclo nel corso di un anno. Fra gli oggetti di culto il Sefer Torah è quello a cui è attribuito maggiore riguardo e sacralità e, per consentirne la pubblica lettura, deve essere conservato in perfetto stato, senza neppure che sia cancellata una lettera.
A Biella, dove una comunità ebraica si è sviluppata per secoli, è stato individuato un esemplare di Sefer Torah, fra quelli conservati originariamente presso la sinagoga, di estrema importanza per la sua antichità. Grazie allo studio delle caratteristiche paleografiche e codicologiche confermate anche da un’analisi al Carbonio-14, è stato datato intorno alla metà del XIII secolo. L a sua eccezionalità sta anche nel fatto che, nel corso dei secoli, nessuna delle decine di pergamene che lo compongono sia stata mai sostituita e soprattutto nell’ottimo stato di conservazione che, dopo un attento intervento di restauro, ha permesso di considerare questo Sefer Torah idoneo alla lettura pubblica. Ancora oggi, per cerimonie particolari, questo esemplare viene letto durante le funzioni presso le sinagoghe di Biella e di Vercelli.
Il Sefer Torah di Biella, di proprietà della Comunità ebraica di Vercelli, è stato esposto al MEIS nel corso della mostra “Il Rinascimento parla ebraico”.
Editto del cardinal vicario di Roma
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Stampa su carta con iscrizione manoscritta
“L’idea sionnista”
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Stampa su carta
Baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo
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Baule ligneo