Aspettando Karavan il Meis ospita danza, cinema e dibattiti
Stefano Lolli
DALLA giornata dei ‘Monumenti aperti’ allo storytelling sull’ebraismo; dal film sulle leggi razziali alla danza e alla musica. Sino all’inaugurazione evento della
mostra di Dani Karavan, l’artista che sta progettando – ormai da alcuni anni – la scultura dedicata a Giorgio Bassani e al suo romanzo più celebre, Il Giardino dei Finzi Contini.
OTTOBRE pieno di appuntamenti per il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di via Piangipane, che dalla scorsa settimana ha riaperto il proprio allestimento permanente. Ma è dal prossimo fine settimana che le iniziative si intensificheranno: sabato dalle 10 alle 18 e domenica dalle 14 alle 18 gli studenti delle scuole medie guideranno il pubblico alla scoperta dell’ex carcere, illustrando la trasformazione in museo. Accanto a ‘Monumenti aperti’, domenica 14 dalle 9.30 alle 20 si terrà l’evento «Storytelling, la storia siamo noi», intreccio di brevi narrazioni su alcune figure dell’ebraismo ferrarese. Alle 17 concerto della soprano Ahava Noham Filippini, che accompagnata alla chitarra da Massimiliano Filippini proporrà brani del popolo ebraico e dei compositori Salomone
Rossi e Mario Castelnuovo Tedesco.
LUNEDì 15, alle 17.30, farà tappa al Meis lo ‘Spirito di Assisi’, con un confronto ebraico-cristiano cui parteciperanno i rabbini Avichai Apel e Daniel Sperber, il vescovo luterano Jürgen Johannesdotter, il vescovo cattolico Michel Santier e Oded Wiener, già direttore generale del Gran Rabbinato di Israele. Il giorno successivo (martedì 16) al cinema Boldini sarà presentato il film di Giorgio Treves ‘1938 Diversi’, proiettato di recente alla Mostra del Cinema di Venezia. Spazio invece alla danza – ed è la prima volta che il Meis ospita questa disciplina – sabato 20 con la coreografia ‘Everything that will be is already there’
dell’israeliano Sharon Friedman, proposta dal CollettivO CineticO di Francesca Pennini. Si prosegue il 26 ottobre con il teologo Vito Mancuso, la scrittrice Lia Levi e la studiosa di Cabalà Daniela Abravanel, nell’ambito del festival ‘Ad Alta Voce’. Ed eccoci all’inaugurazione – mercoledì 31 ottobre – de ‘Il giardino che non c’è’, il modello e alcuni materiali della scultura pensata dall’ottantottenne Karavan per rendere omaggio, in corso Ercole d’Este, a Giorgio Bassani. La mostra, che sarà aperta sino al febbraio 2019, include il manoscritto originale del romanzo e alcuni dei cinquanta lavori firmati dallo scultore israeliano in giro per il mondo.