Amos Gitai: “Il mio Solimano è un sultano illuminato. Tutto il contrario di ciò che accade oggi”

Intervista di MARCO CONTINI, FERRARA

Antonioni, Vancini… «Anche De Sica, giusto?». Amos Gitai è appena sbarcato per la prima volta a Ferrara, dove è ambientato il suo prossimo film, e subito s’informa su chi e quando ha girato in città prima di lui. La missione del regista israeliano è duplice: andare al Meis, il neonato Museo italiano dell’ebraismo, a presentare il progetto, un lungometraggio su Gracia Nasi, che nel Cinquecento visse tra Lisbona, Anversa, Venezia, Ferrara e Costantinopoli; e fare i primi sopralluoghi, tra le vecchie case malmesse del Ghetto e i palazzi nobiliari degli Estensi. «Gracia Nasi», spiega Gitai, «è un personaggio straordinario: erede di una ricca famiglia di commercianti, nata a Lisbona da marrana — cioè ebrea convertita al cattolicesimo per sfuggire alle persecuzioni dell’Inquisizione — arriva a Ferrara, dove sotto la protezione di Ercole II d’Este può condurre di persona i suoi affari (prima donna nella storia dell’Occidente a non dover sottostare all’autorità di un maschio, ndr) e riscoprire il suo ebraismo. A quel tempo, infatti, gli Estensi erano i soli signori d’Europa a garantire libertà di culto agli ebrei. Da qui userà le sue ricchezze e le sue energie per mettere in salvo gli ebrei perseguitati dall’Europa cristiana. Quella di Dona Gracia, questo il titolo del film, è una storia anti-razzista e con profondissime implicazioni contemporanee. A volte sorprendenti».

In che senso sorprendenti?

«La cornice degli eventi è la Santa Inquisizione: quella che in Spagna costringe all’esilio o alla conversione, pena la morte, tutti gli infedeli ebrei e musulmani;
e che pochi anni dopo, in Italia, porta alla chiusura degli ebrei nei ghetti. Politiche atroci, fatte in nome della fede. Gracia prima trova riparo a Ferrara, poi si
trasferisce nell’Impero Ottomano da Solimano il Magnifico. Il Sultano è la figura di maggiore spicco di un Islam aperto, illuminato, a cui cinquecento anni fa faceva da contraltare un Cristianesimo retrivo e oppressivo: l’esatto opposto dello scenario che conosciamo ora. Il che, dal mio punto di vista, dimostra che non esiste un Dna delle fedi, ma che tutto dipende dalla fase storica che ciascuna religione attraversa».

È una lettura che darà fastidio. Ma per lei, che in passato in Israele è stato censurato e accusato perfino di voler riscrivere la Bibbia, non è certo una novità.

«Io non voglio per forza fare film che diano fastidio a qualcuno, non è questo il mio obiettivo. Cerco di fare opere che costringono a ragionare. Se poi qualcuno non gradisce, pazienza. In questo caso, il ruolo di Solimano — che aiutò lo sviluppo della comunità ebraica in quella che diventerà Israele — dubito possa piacere a Erdogan».

Chi interpreterà Gracia?

«Ho un discorso aperto, da tempo, con Isabelle Huppert».

Quando cominceranno le riprese?

«Appena il produttore, Carlo Cresto-Dina (torinese trapiantato a Londra, a capo di Tempesta film, ndr), mi darà il via libera. Nel frattempo ho chiesto anche un
aiuto per le scenografie al premio Oscar Dante Ferretti. Devo ancora stabilire dove girare: a Ferrara certamente, a Istanbul non so. Per alcune scene andremo a Cinecittà. Ma penso anche a Goa, in India, l’ex colonia dove i portoghesi avevano mandato alcune donne ebree, una delle quali fu salvata proprio da Gracia, come schiave sessuali. Esattamente come fanno oggi quelli di Boko Haram in Nigeria».

Altri contenuti

29 marzo, evento online – Gli ebrei e la Firenze dei Medici

29 marzo, evento online – Gli ebrei e la Firenze dei Medici

Mercoledì 29 marzo alle 21.15 vi aspettiamo online su Zoom con la conferenza “Gli ebrei e la Firenze dei Medici” tenuta da Piergabriele Mancuso (The Medici Archive Project). L’evento è realizzato assieme alla Comunità Ebraica di Firenze.  Il rapporto tra i Medici e gli ebrei fu complesso, dettato da fattori ideali e interessi specifici di entrambe le parti. Come in una  parabola, si […]
22 marzo, evento online. Le scuole ebraiche durante le leggi razziali

22 marzo, evento online. Le scuole ebraiche durante le leggi razziali

Mercoledì 22 marzo alle 18.30 vi aspettiamo online su Zoom per un incontro speciale organizzato dal MEIS in collaborazione con l’Istituto Storico di Modena, il Museo Ebraico di Bologna e l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara. Al centro del confronto, la peculiare esperienza delle scuole ebraiche dell’Emilia-Romagna dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938. Cacciati dai loro banchi, isolati dai loro compagni di classe, […]
Quarto appuntamento online con ITALIAEBRAICA!

Quarto appuntamento online con ITALIAEBRAICA!

Proseguono le iniziative di #ITALIAEBRAICA, il progetto che riunisce i musei ebraici italiani. La serie di incontri online (sulla piattaforma Zoom), giunta ormai alla terza edizione, ruota attorno alle affascinanti storie degli oggetti custoditi nelle collezioni dei musei. Ricordi di famiglia, testimonianze delle comunità ebraiche italiane, usi e costumi si intrecceranno assieme: a fare da fil rouge la frase del […]
Scopri l’arte a Ferrara con delle tariffe speciali!

Scopri l’arte a Ferrara con delle tariffe speciali!

Scoprite con il MEIS la nuova mostra di Palazzo dei Diamanti “Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa” in città dal 18 febbraio al 19 giugno 2023. A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti il 18 febbraio 2023 ha riaperto i battenti accogliendo la mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi […]
Nuovi incontri del ciclo L’esilio nella storia d’Italia – 14 e 15 febbraio

Nuovi incontri del ciclo L’esilio nella storia d’Italia – 14 e 15 febbraio

Nella storia italiana contemporanea, l’esilio ha rappresentato una costante, segnando i destini di uomini e donne e dell’intera società nazionale. Le tensioni politiche e sociali, dai moti risorgimentali sino alla dittatura fascista, hanno creato le condizioni per una crescente necessità da parte di intellettuali, personalità politiche e, talora, semplici militanti, di abbandonare la madrepatria, continuando all’estero […]