Allenatori e presidenti nella Shoah
LA DRAMMATICA vicenda di Arpad Weisz (nella foto), l’allenatore scudettato di Inter e Bologna nell’inferno di Auschwitz. Le storie, emblematiche, dei presidenti ebrei del Casale, del Napoli e della prima grande Roma. Ma anche pagine ferraresi di sport, significative e poco note. Stasera alle 21 al Meis (via Piangipane 81), nel bookshop del nuovo museo, i riflettori si accendono su un aspetto importante, nel novero dei temi del ‘Giorno della Memoria’ e del ricordo della Shoah. La serata si impernia su due libri, di grande valore e al tempo stesso belli da leggere: Arpad Weisz, dallo scudetto ad Auschwitz di Matteo Marani, e Presidenti di Adam Smulevich, fresco vincitore del premio Fiuggi Storia. Due modi di raccontare, attraverso la lente popolare dello sport, le vicende umane (tragiche, nel caso di Arpad Weisz, drammatiche per Raffaele Jaffe, Giorgio Ascanelli e Renato Sacerdoti) che le leggi ‘razziste’ hanno condotto nell’orrore del campo di sterminio, o nell’oblio. Nell’incontro, aperto al pubblico, e che può rappresentare anche per i giovani appassionati di sport una porta d’entrata allo studio della storia, si parlerà come detto anche di figure ferraresi. Per restare ai Presidenti, come non nominare infatti Enrico Bassani, padre dello scrittore Giorgio, che dal 1921 al 1924 è stato presidente della Spal? E del figlio, autore letterario ma anche tennista, impossibile non ricordare le gesta al circolo Marfisa, sino al suo allontanamento forzato. E poi la storia, straordinaria, del pugile ferrarese Primo Lampronti. Ne conversano Stefano Lolli, giornalista del Resto del Carlino, e Adam Smulevich. Forzatamente assente Matteo Marani, curatore tuttavia di uno speciale (in onda domani sera su Sky) in cui, a proposito di sport e leggi razziali, si parla anche in questo caso di Ferrara.