Roma, Franceschini sigla l’accordo Colosseo-Museo della Shoah
Progetti di ricerca condivisi, scambio di professionalità e strategie di comunicazione digitale finalizzate alla conoscenza della storia dell’Ebraismo, a partire dalla distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito, nel 70 dopo Cristo. Il Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara (Meis) e il Parco archeologico del Colosseo stringono un sodalizio culturale all’insegna della «volontà di collaborare ad attività di valorizzazione scientifica e promozione dei loro patrimoni».
Arco di Tito, Templum Pacis, Colosseo
Siglato lunedì nella Curia Iulia al Foro romano alla presenza del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che a Ferrara è nato nel 1958, l’accordo mira a «favorire e promuovere- si legge nel documento- un comune programma di fruizione e valorizzazione, a partire dall’individuazione e sviluppo di alcuni temi specifici: l’Arco di Tito, con la sua testimonianza dell’arrivo degli ebrei a Roma schiavizzati da Tito; il tesoro del Tempio di Gerusalemme, il Templum Pacis, costruito dai Flavi per esporre quel tesoro; il Colosseo, edificato anche grazie al bottino portato da Gerusalemme, come confermato dall’iscrizione».
«Due luoghi aperti e inclusivi»
«Il protocollo e’ stato fortemente voluto dal ministro Franceschini e anche il Parco archeologico del Colosseo si pone come obiettivo che le due istituzioni diventino sempre più luoghi in dialogo con i cittadini, aperti e inclusivi. Un laboratorio di idee e riflessioni che stimoli il dibattito sull’Ebraismo e mostri il valore del confronto tra culture diverse» ha sottolineato il direttore del Parco, Alfonsina Russo.
«Impegno formale per recuperare 25 milioni di euro»
Alla Curia Iulia presenti anche Simonetta Della Seta, direttore del Meis, che ha annunciato l’avvio in questa settimana della costruzione dei nuovi edifici del museo, e Fausto Zevi, che ha tenuto una lectio dedicata agli ebrei nell’antica Roma. Franceschini ha annunciato «l’impegno formale di recuperare i 25 milioni di euro che servono per il completamento del Meis».