Hanukkah 5780, la luce da condividere

Domenica 22 dicembre inizia la festa ebraica di Hanukkah, una celebrazione che mette al centro la luce e la condivisione.

Le giornate di Hanukkah si trascorrono tradizionalmente con le persone più care; è l’occasione per stare insieme e ritrovare il piacere della dimensione domestica.

Ogni sera per otto giorni, dopo essersi scrollati di dosso una faticosa giornata di lavoro, migliaia di famiglie ebraiche in tutto il mondo accendono la Hanukkiah, mangiano deliziose prelibatezze rigorosamente fritte e si scambiano doni.

Spesso questo periodo festivo coincide con quello natalizio; due momenti accomunati dalla luminosità e la gioia.

La celebrazione è particolarmente significativa per il MEIS, inaugurato proprio durante Hanukkah di due anni fa. E questa festa ebraica ricorda appunto una inaugurazione, quella del Tempio.

IL MEIS IN FESTA

Il 22, 28 e 29 dicembre le visite guidate a partenza fissa al museo previste alle ore 15 (ritrovo in biglietteria alle 14.45) si trasformano in una vera e propria festa per grandi e piccini.

Il percorso, ideale per le famiglie e i bambini (e non solo), è dedicato a Hanukkah, la storia e le sue tradizioni con tante sorprese.

Non perdete nelle stesse giornate la #sevivonchallenge: una volta acquistato il biglietto avrete l’opportunità di giocare con il sevivon, la trottola di Hanukkah, e sfidare la sorte. Al vincitore, un biglietto omaggio da utilizzare per la prossima visita al MEIS.

Per info e prenotazioni: 0532 1912039 e 342 5476621 (attivi martedì-domenica 10.00-18.00).

STORIA

Hanukkah inizia il 25 del mese ebraico di Kislev, dura otto giorni e ricorda la vittoria della famiglia ebraica dei Maccabei sugli elleni nel II sec. a.e.v.

I greci, che regnavano all’epoca nella Terra di Israele, avevano proibito al popolo ebraico di praticare liberamente il loro credo e avevano adibito il Tempio di Gerusalemme a luogo di culto di Zeus. Il sacerdote ebreo Mattatia, padre dei Maccabei, guidò la rivolta con i suoi figli per riconquistare la libertà. Pur in numero nettamente inferiore, i rivoltosi riuscirono a vincere.

MIRACOLO

Una volta ripreso possesso del Tempio, la priorità era quella di riconsacrarlo con l’accensione della Menorah, il candelabro a sette bracci, uno dei più importanti simboli dell’ebraismo. Era rimasta però soltanto un’ampolla d’olio puro e servivano almeno otto giorni per procurarsene dell’altro. Ma proprio allora avvenne il miracolo: la piccola ampolla durò esattamente gli otto giorni necessari e il 25 di Kislev venne inaugurato il Tempio. Hanukkah è infatti propriamente detta la festa dell’inaugurazione.

HANUKKIAH

La Hanukkiah ha nove bracci a differenza della Menorah che ne ha sette.

Si posizionano otto lumi più lo Shammash, che è il lume “guida” da cui si prende il fuoco per accendere gli altri ed è solitamente posto al centro o al lato.

Il primo giorno viene acceso lo Shammash e il primo lume, il secondo giorno lo Shammash e due lumi e così via in modo che l’ultimo giorno il candelabro sia completamente illuminato.

Oggetto immancabile nelle case ebraiche, la Hanukkiah è stata per secoli frutto di tantissime rielaborazioni artistiche, tanto che la Comunità ebraica di Casale Monferrato le ha dedicato un museo ad hoc: il Museo dei Lumi.

Tradizionalmente si accende fuori dalla porta o vicino ad una finestra proprio per mostrare a tutti il miracolo avvenuto. Un gesto che rappresenta anche la libertà di essere ebreo, senza nascondere la propria identità.

TRADIZIONI E POP

Hanukkah è una delle festività ebraiche più presenti nell’immaginario collettivo. Si mangiano i latkes, frittelle di patate, e le sufganioth, bomboloni, entrambi fritti nell’olio in ricordo del miracolo della Menorah rimasta accesa per otto giorni. Si usa giocare con la trottola, il sevivon (o dreidel) sulle cui facce sono scritte le lettere ebraiche נ (Nun), ג (Gimel), ה (He), ש (Shin) che formano l’acronimo che sta per “נס גדול היה שם” (Nes Gadol Hayah Sham – “Un grande miracolo accadde là”). La festa è contraddistinta anche dal suo vasto repertorio musicale conosciuto da grandi e picccini.

Negli ultimi anni in America e in Israele i temi di Hanukkah vengono reinterpretati in chiave pop: il ritmo dei tormentoni viene rivisitato con un testo riscritto su misura (la band The Maccabeats attiva dal 2007 è la più nota del settore).

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