
Gli Ovazza, immagini quotidiane prima delle leggi razziali

MARIA TERESA MARTINENGO
In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’entrata in vigore delle leggi razziali e a quarant’anni dalla scomparsa di Vittorio Ovazza, stamane alle 11 al cinema Massimo-Museo Nazionale del Cinema di Torino (via Verdi 18), viene presentato «La famiglia Ovazza. Una famiglia ebrea italiana e le leggi razziali: vita quotidiana e lavoro nei film di famiglia di Vittorio Ovazza 1930-1936», documento che testimonia la normalità, drammaticamente interrotta, di una famiglia ebrea benestante negli Anni 30. I filmati, ritrovati alcuni anni fa, sono stati digitalizzati dall’Archivio nazionale cinema impresa di Ivrea. L’appuntamento sarà introdotto dal presidente del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, Dario Disegni, e dal presidente del Museo del Cinema, Sergio Toffetti. Alla proiezione seguirà una tavola rotonda moderata dal direttore de La Stampa, Maurizio Molinari. Partecipano gli storici Alberto Cavaglion, Michele Sarfatti, Marco Molteni e tre discendenti della famiglia, Giorgio Barba Navaretti, Alain Elkann ed Ernesto Ovazza.
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