Giardino, rassegne e nuove pubblicazioni. Il MEIS lavora per crescere ancora

di Margherita Goberti

È Amedeo Spagnoletto il nuovo direttore del museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara; romano plurilaureato ex capo rabbino di Firenze, è stato presentato dal presidente Meis, Dario Disegni ufficialmente ieri alla città rappresentata dalle maggiori autorità tra cui il Prefetto Michele Campanaro, il questore il comandante della Guardia di Finanza, l’arcivescovo mons Gian Carlo Perego, presidente e consiglieri della comunità ebraica. PASSATO, PRESENTE E FUTURO «Fra i suoi numerosi titoli – ha sottolineato Disegni – che hanno portato la giuria di esperti ad eleggerlo fra 17 candidati, vi è una specializzazione in restauri di antichi testi, in ebraico «scriba» e questa sua peculiarità gli ha fatto scoprire un testo sefer Torah appartenente alla comunità di Biella risultato fra il 1230 – 70 quindi fra i più antichi del mondo, per cui ne hanno parlato tutti i giornali e noi l’abbiamo esposto qui a Ferrara».Il presidente ricordando la data dell’inaugurazione del Meis – 13 dicembre 2017 – alla presenza del capo dello Stato, ha ringraziato Simonetta Dalla Seta che lo ha diretto per 4 anni realizzando riscuotendo attenzioni e consensi. «Il museo – ha proseguito il presidente del museo – non è fermo e anzi, invito tutti i cittadini ad usufruire del nostro giardino aperto gratuitamente. Prossimamente si terranno in questo spazio verde campi estivi e laboratori per ragazzi. Avremmo dovuto inaugurare la mostra Dentro e fuori oltre il ghetto con Sassoli del Parlamento Europeo come ospite purtroppo è stata rimandata ma la riproporremo per il 4 marzo 2021. Sul nostro sito è visibile Ferrara ebraica e stiamo implementando la nostra biblioteca. È in fase di pubblicazione il volume che accompagnerà la mostra di settembre dove vi sono una ventina di saggi ed una relazione dello stesso Spagnoletto». LA CULTURA Nel corso dell’incontro di ieri, dedicato all’educazione ebraica nel ghetto, il neodirettore ha preso la parola e spiegato: «C’è uno scritto dove si dice che l’uomo privo di cultura non teme il peccato che quello ignorante non può essere pio, e dove non vi sono uomini, cercare di essere uomo. Per gli ebrei è quindi importantissimo mantenersi colti». Poi aggiunge: «Molti testi che ho esaminato furono stampati qui a Ferrara. Ringrazio le autorità per la loro presenza e per l’accoglienza che mi hanno riservato; già mi sento fra amici». L’INCONTRO COL SINDACO Prima dell’incontro con le autorità civili e militari al Meis, Spagnoletto ha incontrato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. «Sono felice – ha detto il primo cittadino – di aver incontrato il nuovo direttore del Meis con il quale ho avuto già avuto modo di scambiare le prime idee e riflessioni sull’attività di questa prestigiosa realtà nella nostra città, una risorsa ricca di opportunità che avremo certamente modo di approfondire e condividere, come la possibilità di creare un percorso museale diffuso che coinvolga, insieme al museo di via Piangipane, il ghetto di via Mazzini e il cimitero ebraico di via Vigne. Auguro a Spagnoletto un buon lavoro e un futuro denso di soddisfazioni in una città che accoglie e vede il Meis come punto di riferimento nazionale e internazionale»

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